Skip to main content

Realtà con più di 40 anni di storia nel business della logistica integrata ad alto valore aggiunto, Gruppo Logistico LDI SpA ha lanciato il progetto Smart Packaging System 4.0 e prepara (in partnership con la digital agency B2X) “1236.SHOP”, piattaforma per avviare un eShop in 14 giorni, centralizzando i processi. Il tutto senza dimenticare gli investimenti real estate come il nuovo magazzino dedicato al farmaco.

L’obiettivo di LDI? «Ridisegnare la supply chain di un cliente, dal magazzino doganale al consumatore finale», ha raccontato a r&f, Alessandro Bursese, ad del Gruppo Logistico LDI.

Partiamo con i numeri.

Gestiamo 10 impianti di proprietà in tutta Italia per 160.000 mq coperti tra Roma, Milano e Bologna, 15 piattaforme distributive in Italia, 1.500.000 spedizioni l’anno, 9.000 ordini evasi ogni giorno, fatturato di 55 milioni di euro, 150 dipendenti diretti e 250 indiretti.

Come si struttura il vostro servizio per il cliente retail?

Offriamo la gestione del ciclo completo su misura dell’impresa, dai fornitori ai negozi, al consumatore finale. Magazzini e mezzi sono a temperatura controllata. I nostri impianti sono di ultima generazione, con scaffalature multipiano automatizzate, e ci permettono una gestione per prodotto e per punto vendita. Prima che il prodotto arrivi al negozio, realizziamo ogni tipo di lavorazione: etichettatura, imballi, ricondizionamento dei prodotti e tante altre lavorazioni personalizzate. Il supporto al retail è un nostro punto di forza. Il tutto con il Quick Response, una completa integrazione informatica tra il sistema di gestione del cliente e quello del magazzino, con aggiornamento in tempo reale dei dati delle movimentazioni entrata/uscita.

In che modo l’emergenza sanitaria, la digitalizzazione forzata e il lockdown hanno accelerato il ricorso alle soluzioni logistiche?

Il ruolo della logistica nel retail cresce sempre di più. La prima parola d’ordine è “innovazione”: servono investimenti in IT per seguire e gestire i nuovi comportamenti del consumatore, adattando la logistica a un approccio omnicanale che gestisca al meglio i negozi fisici, la gestione delle scorte e dei flussi di rientro nelle attività a marcata caratterizzazione stagionale.

Che fine fa il punto vendita?

Il negozio si trasforma in experience hub, un luogo dove si scoprono nuovi prodotti e si coinvolge il consumatore. Ma diviene anche un fulfillment hub, dove ritirare il prodotto, fare l’ordine dopo aver provato o assaggiato,
consegnare o ritirare i resi. Il punto vendita diventa sia un luogo di contatto con il cliente, che punto logistico per l’evasione degli ordini online. L’omnicanalità porta i retailer a sviluppare circuiti logistici nuovi e diversi per
la consegna, adattandosi all’esigenza del singolo consumatore.

Fra le vostre implementazioni c’è il magazzino ingegnerizzato per il packaging. Come funziona e che vantaggi porta?

Penso sia una delle evoluzioni più importanti del 2020 per la logistica applicata all’eCommerce. Con impatti positivi su costi, produttività e sostenibilità. Si chiama Smart Packaging System 4.0 ed è stato sviluppato con il «Centro di Ricerca per i Trasporti e la logistica» dell’Università La Sapienza di Roma. È integrato al processo produttivo con un fine linea automatizzato che realizza la scatola su misura dell’oggetto da spedire, eliminando così i vuoti all’interno dei colli e l’uso delle plastiche, come i riempitivi e il nastro adesivo. Una soluzione smart/green per il processo produttivo del packaging eCommerce.

Quali sono i trend attuali?

Ridondanza è un nuovo assetto strategico da ricercare, le aziende devono gestire un approvvigionamento da più regioni e fornitori per abbassare i rischi. Si deve cercare di stabilizzare le catene di approvvigionamento, pensando a scorte di sicurezza, fonti e fornitori alternativi. Il modern food retail crescerà ancora di più trainato dal fenomeno
delivery. Poi click&collect e proximity commerce.

L’ultimo miglio è il focus di molte strategie di delivery. Ma quali sono le caratteristiche principali di una buona supply chain?

Servizio eccellente al punto vendita e al consumatore finale, massima adattabilità alle esigenze di andata e ritorno delle merci, gestione ottimale del reso, tecnologia applicata per ottimizzare i riassortimenti dei negozi, capillarità
e reattività.

N.G.

Riproduzione riservata © retail&food