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Come rilanciare i consumi post-pandemia? Se lo sono chiesti al quinto appuntamento dei digital events Italia 2021 – Competenza per riavviare il futuro organizzati da PwC Italia. Un incontro che ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali e aziendali. 

L’evento organizzato da PwC ha visto infatti la partecipazione di Antonio Misiani, viceministro Economia e Finanze, e di aziende come Ferrero, IBC, Alibaba, Conad, GS1, ecc.

I temi

Nell’occasione, PwC ha presentato i risultati della Global Consumer Insight Survey Pulse Survey 2020: indagine su 4.500 consumatori in 9 Paesi (Italia compresa) da cui emerge un contesto a due velocità: nei paesi del Nord Europa, i redditi delle famiglie hanno risentito meno della crisi (il 34% in Germania, il 38% in Olanda rispetto al 60% di Italia e Spagna). A livello di spesa, il grocery si è dimostrato il settore merceologico più attivo (+64% in Italia) seguito da enterteinment&media (+35%) e dal food delivery o pick-up (+27%); non più solo servizio, ma vero e proprio bene a se stante. L’abbigliamento, invece, sconta una penalizzazione molto forte con il 58% dei consumatori che dichiarano di aver ridotto il budget per questi acquisti.

Le dichiarazioni

«Negli scenari post Covid-19, ci attendiamo, lato consumi, sempre più acquisti Made in Italy, in un’ottica di solidarietà collettiva, la preferenza per prodotti “sicuri” oltre che gratificanti e un balzo in avanti decisivo per l’eCommerce, specie nell’eGrocery. Lato business, un incremento della collaborazione per far ripartire l’economia nel Paese. Made in Italy, reshoring e sostenibilità saranno gli elementi differenzianti», ha affermsto Erika Andreetta, partner PwC Italia.

Le priorità del new normal

Nel new normal, secondo PwC, le aziende consumer e retail avranno sette priorità. La prima riguarda il rilancio del settore moda-lusso (-18,6% di fatturato rispetto al 2019) e food (dove le aziende hanno perso tre anni di fatturato) con bonus di filiera e tagli agli oneri fiscali e sociali. Un passo concreto per supportare il Made in Italy alle prese con il calo dei consumi interni (-10,9% a fine anno) e dell’export (-14-17% stima Ocse) e bisognoso di una nuova narrativa. Essenziale, quindi, la transizione digitale con l’eCommerce che vola e il tema della sostenibilità sempre più al centro della comunicazione. A livello societario, necessario un maggiore accesso alla liquidità (il 42,6% delle imprese italiane ha già aperto un nuovo debito bancario) o una facilitazione di accesso alle misure si sostegno (richieste dal 23,6% delle grandi imprese e dal 43% delle microimprese). Strumenti che permettono di finanziare progetti di reshoring, automazione, smart working, ecc. L’ultima sfida segnalata da PwC è quella del futuro, delle prossime generazioni. Dall’elevato tasso di disoccupazione giovanile al fenomeno degli expat, Millennials e Gen Z hanno bisogno di nuove opportunità che permetta loro di riequilibrare domanda e offerta.