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Una leggera ripresa non basta a invertire la rotta dell’andamento dei consumi. A testimoniarlo sono i dati raccolti dall’Osservatorio permanente Confimprese-EY: ad agosto l’andamento nei settori ristorazione, abbigliamento e non-food registra un -11,9% (rispetto allo stesso periodo del 2019) e un -22,8% nell’ultimo trimestre. 

Secondo quanto riportato dal report Confimprese-EY, continua la drammatica flessione della ristorazione (-21,3% ad agosto) ma migliora l’abbigliamento (che recupera a -7%). Stabile la categoria “altro non-food” che si ferma al -13,3%. Male invece il comparto travel che rimane in territorio negativo con un -52%.

I dati

Sebbene sia netto il recupero dei consumi rispetto al mese di luglio (-28%), trainato dal posticipo dei saldi in agosto, l’andamento delle categorie considerate dall’Osservatorio Confimprese-EY non è stato sufficiente a riequilibrare i fatturati sul progressivo. Agosto, quindi, fa segnare un netto recupero di abbigliamento e accessori dopo il -30% di giugno e luglio ma il progressivo, gravato dal lockdown, rimane comunque pesantissimo con un -38%. Parziale, invece, il recupero della ristorazione che chiude l’ultimo trimestre a -27,2% e, con l’autunno alle porte e l’incognita dello smart working, si appresta a registrare un -40% a fine 2020. Il non-food (fra cui enterteinment, ottica, arredo, oggettistica, ecc.) fa meglio di tutti di circa 10 punti percentuali, con un progressivo annuo a -29% quasi insperato dopo il -70% registrato nel periodo marzo-maggio.

Il commento

«Registriamo un primo mese con qualche segnale positivo o meglio di rallentamento della decrescita – spiega Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese – Ma questi risultati derivano in gran parte dal posticipo dei saldi e quindi con mero shift temporale. Permane una profondissima crisi nel canale travel, che a questo punto richiede urgenti riflessioni a livello di filiera per il supporto degli operatori. Molti lavoratori sono ancora in smart working e questo, insieme al calo dei viaggi di lavoro ed ai turisti stranieri, determina la desertificazione di stazioni e aeroporti. È necessario intervenire sulla mobilità, altrimenti il comparto rischia il collasso».

Effetto saldi

L’effetto saldi si è fatto sentire soprattutto sulle Pta (primary trade area) con un miglioramento nei canali centri commerciali e outlet (rispettivamente -11.6% e -5.2% nel mese), che comunque mitiga solo in minima parte il drammatico calo di -40% da inizio anno. Rimane forte anche la perdita sulle high street delle principali città con -21% sul mese e -28,5% sull’ultimo trimestre, complice lo smart working e il calo del turismo straniero. Le location più performanti rimangono le periferie e le città di provincia che con un -10% sul mese e -18,5% nell’ultimo trimestre; un trend che va sempre più consolidandosi. «Come ci aspettavamo – dichiara Paolo Lobetti Bodoni, business consulting leader Italy EY – agosto ha registrato un miglioramento del trend sia pure in un contesto di lenta ripresa dopo il lockdown. La riduzione o rinuncia dei periodi delle vacanze hanno guidato le maggiori vendite nei centri commerciali e outlet spinti anche dai saldi, mentre la scelta di molti di rimanere in Italia ha privilegiato i consumi nelle regioni a particolare vocazione turistica».

Il Sud guida il recupero

A livello geografico, il Sud si dimostra più resiliente alla crisi e, con un -9,2% precede il Centro (-14,3%), il Nord-Est (-13,7%) e il Nord-Ovest (-11,2%). Sud e Isole hanno sicuramente beneficiato del periodo estivo: Un’onda lunga che permette al mercato di continuare a performare meglio del resto del paese (+3 punti percentuali nel mese e +4 punti percentuali da inizio anno contro la media nazionale). Eppure, a livello regionale, proprio la Sardegna fa segnare il negativo peggiore nel mese di agosto (-18,4%). Da segnalare come regioni meno toccate dall’emergenza Covid-19 abbiano beneficiato del turismo locale: la Basilicata ha segnato +5% nel mese e circa +8% meglio della media nazionale nell’anno. Stessi trend per altre regioni a vocazione turistica come Calabria (-5,2%), Puglia (-6,5%), Liguria (-7,3%) e Trentino-Alto Adige (-7,4%). Per quanto riguarda le città, Roma chiude a -19,1%, Bologna -25,3%, Genova -16,2%; mentre Milano fa registrare il trend peggiore con un -31% ad agosto.

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