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La distanza fra logistica e retail si sta riducendo sempre di più. Complice il passato lockdown, infatti, diversi brand hanno dovuto fare i conti con l’organizzazione del proprio network distributivo in senso lato. Fenomeni come la spesa a casa, il delivery e l’eCommerce sono entrati prepotentemente nelle abitudini di consumo di moltissimi italiani che ora si aspettano una sempre maggiore integrazione.

Questo il mantra che collega operatori immobiliari logistici e commercio al dettaglio al tempo del Covid. A confermarlo è anche l’ultimo report elaborato dal Centre for Retail Research’s di Savills secondo cui proprio
il commercio elettronico ha trainato (e continuerà a farlo) gli investimenti logistici raggiungendo quota 290 milioni di euro nel primo semestre del 2020 (+88% rispetto allo stesso periodo del 2019). Ma come hanno risposto gli operatori a queste sollecitazioni?

Le interviste agli operatori

Andrea Amoretti, director client solution di Scannell Properties:«Aprire un canale di commercio online sta ormai diventando un’esigenza, oltre che un’opportunità, per le aziende del settore commerciale. Tuttavia, le consegne a domicilio comportano costi considerevolmente superiori a quelli di un trasporto massiccio verso i tradizionali spazi di vendita. La sfida è mantenere competitività nonostante l’incremento dell’incidenza dei costi di trasporto sul prezzo complessivo del prodotto. Se, da un lato, prodotti già di per sé costosi risentono percentualmente meno di questo
fenomeno, dall’altro lato, i retailer di prodotti a basso costo si vedono costretti ad aumentare notevolmente i propri volumi di vendite online, per compensare la ridotta marginalità, oppure a mantenere prevalentemente i canali di vendita tradizionali. La buona notizia per le aziende che intendono approcciare l’eCommerce è che il settore logistico
nel 2020 ha investito nella razionalizzazione delle catene di trasporto, implementando sempre più automazione dei magazzini e consolidando quei depositi decentrati per ragioni più storiche che operative»
. –> LEGGI QUI L’INTERVISTA COMPLETA

Stefano Ferrario, responsabile comunicazione DotLog: «È difficile riuscire a ottenere un eCommerce performante se non ci si approccia ai mercati online con una visione strategica omnicanale. Il vero passaggio da compiere è una trasformazione culturale che veda nello store online lo strumento per una accelerazione alla digital transformation di tutta l’organizzazione. Significa organizzare il proprio business in funzione del consumatore moderno, sempre più
fluido nel muoversi tra i diversi canali. La sfida è creare una rete in cui scorre un continuo scambio di informazioni.
E non a caso i nostri clienti ci richiedono di essere supportati in questo processo di integrazione che, a caduta, si ripercuote in una riduzione dei costi, dovuta a maggior fluidità dei processi, minori margini di errore e consumatori più soddisfatti. Definiamo il nostro metodo di fare logistica “a costo zero” perchè il costo della logistica viene assorbito dal risparmio del processo». –> LEGGI QUI L’INTERVISTA COMPLETA

Andrea Benvenuti, managing director for construction & development di LCP: «Il legame fra centro logistico e singolo store sarà sempre più stretto, maggiormente sinergico. Certo, per continuare lo sviluppo dei primi si dovrà andare in verticale dal momento che più si costruisce e meno terreno economico c’è a disposizione. In generale,
comunque, quello che stiamo notando è che c’è un forte parallelismo fra spazi logistici di grandi dimensioni e le delivery station. In Italia, infatti, si stanno aprendo nuovi mercati che necessitano di un network adeguato alle cui spalle ci sarà sempre un big box; a patto che non sia lontano più di 100-150 km da luogo di consegna». –> LEGGI QUI L’INTERVISTA COMPLETA

N.G.

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