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Nemmeno l’alto di gamma sfugge al Covid. Settore storicamente più resilienti di altri, il lusso fotografato dall’ultimo osservatorio Altagamma. Secondo l’associazione italiana, il mercato si chiuderà nel 2020 con una flessione del -20-22% mentre l’inizio della ripresa avverrà solo nel corso del prossimo anno. 

A sostenere l’analisi di Altagamma, i consueti report Altagamma Consenus e il Worldwide Market Monitor 2020 in collaborazione con Bain.

Le evidenze

Il Consensus Altagamma stima per il 2021 una crescita a doppia cifra in tutti i comparti mediamente del 14%, con il consolidamento del retail digitale (+22%) e del mercato cinese (+18%), vero campione uscente dalla crisi. Per questo «la reattività delle imprese ai grandi cambiamenti in atto sarà cruciale. Ciò richiede maggiori investimenti e un contesto che li incentivi con interventi pubblici in ricerca, formazione, digitalizzazione, green transition», ha affermato Matteo Lunelli, Presidente Altagamma. «Abbiamo vissuto un anno difficile, costellato da cambiamenti repentini e inaspettati, e il lusso non ne è uscito indenne», ha affermato Claudia D’Arpizio, senior partner di Bain avendo sotto gli occhi gli ultimi dati del monitor. L’accelerazione imposta dalla pandemia, soprattutto dal lato digitale dei consumi e del commercio, ha già fatto sì che in futuro «non si parlerà più di industria del lusso, ma di mercato dell’eccellenza culturale e creativa. In questo nuovo contesto, i brand vincenti saranno quelli che partiranno dalla propria eccellenza, reinventando al contempo il futuro grazie ad una mentalità ribelle», ha concluso D’Aprizio.

I dati del Consensus

A tracciare le prospettive del settore ci ha pensato l’Altagamma Consensus secondo cui tutte le categorie torneranno a crescere nel 2021, intorno al +14% in virtù del rimbalzo atteso rispetto ai dati negativi del 2020. A livello di merceologie, una forte crescita è attesa dalla pelletterie (+16%) che potrebbe tornare sui livelli del 2019, cosmetica (+15%) e abbigliamento e calzature (+14%). Da segnalare la prestazione di gioielli e orologi: un +12% appeso alla ripresa del travel retail. Il canale di riferimento rimane quello fisico che torna a crescere del +15%, nonostante la corsa del mercato digitale che presenta crescite double digit a partire dall’wholesale (+18%), vero e proprio campo di battaglia dei colossi online.

I trend di Bain & Company 

Per quanto riguarda l’anno in corso, il report di Bain stima un mercato dei beni di lusso personali in contrazione del -23%, con una perdita di circa 217 miliardi di euro di valore; un balzo indietro di dieci anni. L’andamento altalenante degli ultimi due trimestri e l’attesa per il periodo natalizio devono scontare l’effetto del Covid. Per questo la chiusura dell’anno oscilla fra un -21 e -25% rispetto allo scorso anno. Questo significa una perdita del -60% di profitti. Numeri che tracciano anche il profilo di nuovi trend emergenti tra cui i consumi locali (Europa e Usa resilienti ma è la Cina a crescere +45%), un forte ricambio generazionale (con i più giovani che contribuiranno al 180% della crescita del mercato nei prossimi anni), l’esplosione del digitale (che raddoppia al 23% il peso nel settore del lusso), il ripensamento del network brick&mortar.

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