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A ottobre peggiorano ancora i consumi: -24,7% rispetto allo stesso mese del 2019. In discesa rispetto a settembre 2020, quando l’Osservatorio Confimprese-EY aveva registrato un -13,5% nei settori ristorazione, abbigliamento e non-food. Dati che portano il progressivo da inizio anno a un -33,5% anno su anno. 

Il monitoraggio dei consumi di Confimprese-EY riporta una situazione di grave difficoltà per il retail. A soffrire maggiormente sono la ristorazione (-27,2%), l’abbigliamento (-26,5%) e il non-food, che contiene i danni (-12,2%). Comparto travel maglia nera on il 64.5% in meno di consumi nel mese. E la flash survey del Centro Studi Comfimprese per i primi cinque giorni di novembre, non dà segni di miglioramento.

Le evidenze

«La situazione è in decisivo peggioramento per effetto delle restrizioni adottate in ottobre con le chiusure dei centri commerciali nei week-end». Con questa premessa, l’Osservatorio Confimprese-EY fotografa un peggioramento del progressivo che sale al -41% di consumi negli otto mesi marzo-ottobre. «La desertificazione di aeroporti e stazioni per effetto della mancanza del turismo straniero e dell’indotto nel commercio, nei bar e ristoranti, si riflettono di conseguenza sull’intera filiera», si legge nel comunicato.

Aree geografiche

A livello geografico, Nord-Est e Sud riportano dati migliori rispetto alle aree Nord-Ovest e Centro. In particolare, negative Lazio, Sardegna, Liguria e Toscana, anche se l’ultimo posto se lo aggiudica la Campania con -31,5%. Nei centri urbani, con Milano a -36,2% e Roma a -33,5%, perdono terreno anche le high street: -31,3%. Un dato che testimonia le mutate abitudini di consumo che privilegiano la via del quartiere per far fronte alla scarsa mobilità. Forte calo anche nelle aree suburbane, con centri commerciali (-26,5%) e outlet (-16,3%) che devono scontare le differenze di regolamentazione per aperture e chiusure.

Le dichiarazioni

«Il mese di ottobre gela la lenta ripresa dei consumi. L’introduzione di misure restrittive nelle grandi superfici di alcune regioni e nella ristorazione, insieme a un clima di preoccupazione per il rinvigorire dei contagi e alla confusione generata nei consumatori da un susseguirsi di regole e limitazioni in continuo cambiamento e sovrapposizione nazionale, regionale e comunale, hanno contribuito a questa brusca inversione di trend», ha commentato Mario Maiocchi, direttore Centro Studi Confimprese. Il timore è che si possa prospettare un’alternanza di periodi simili al primo lockdown (-77,9%) e al post lockdown (-21,4%) con pensanti conseguenze sulla tenuta dei settori. «Le vendite dei settori retail non-food e ristorazione – ha puntualizzato Paolo Lobetti Bodoni, business consulting leader Italy EY – hanno dimostrato di essere fortemente legate alle misure di limitazione dell’apertura dei punti vendita, mentre il consumatore ha dimostrato che, ove possibile, vuole ritornare a spendere e ad avere una vita sociale. Per il mese di novembre prevediamo cali differenziati a seconda del tempismo delle regioni nell’adottare le misure restrittive alle varie attività commerciali. Per fare un esempio, già ad ottobre si registrano 20 punti di differenza nella ristorazione tra il canale peggiore, high street -39%, e il migliore, outlet -19%».

La flash survey

Il peggiormanto dei dati sembra tenere banco anche nelle primae due settimane di nivembre. Da una flash survey del centro Studi Confimprese emerge che le politiche restrittive impattano fortemente sulle performance dei comparti retail, ristorazione e non-food. Si accentuano le criticità del settore ristorazione con un trend fortemente negativo nelle vendite e una flessione media del -46,7% rispetto al periodo corrispondente del 2019. L’abbigliamento e accessori vede contrarsi le vendite del -48%, il non food limita i danni con un calo delle vendite pari al -19,3%. Male anche le rilevazioni nei centri commerciali, che evidenziano un calo degli ingressi rispettivamente del 51% nella prima settimana di novembre con ulteriore aggravamento al 60% nella seconda, cosa che fa presagire un fine mese ancora più negativo.

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