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Con l’acquisizione del Padiglione V e la sua conversione a piazza retail, il centro commerciale Lingotto arricchisce la propria offerta con 25 nuovi negozi. Ma l’evoluzione del progetto sviluppato da Pradera e AXA prevede ulteriori due step: una nuova food court e il restyling dell’ingresso nord

In un’unità commerciale adibita provvisoriamente a museo del Lingotto, la nostra attenzione si focalizza su una fotografia di grande formato, in bianco e nero, risalente al 1923. Nell’istantanea presa dall’alto si vedono l’ex stabilimento Fiat con la famosa pista di collaudo sul tetto e attorno solo prati ad eccezione di un singolo edificio. È una scuola, ancora presente, come ha raccontato a r&f il direttore del centro commerciale in forza a Savills, Fabrizio Cardamone, che abbiamo incontrato il giorno prima che la Regione Piemonte fosse dichiarata zona rossa. In quella mostra temporanea, il Lingotto parla del Lingotto, a testimonianza di un intervento di rinnovamento e sviluppo in più fasi – l’inaugurazione dell’ampliamento e il contestuale rebranding portano la data del 21 ottobre 2020, mentre la nuova food court verrà completata nella primavera del 2021 – che guarda al presente e al futuro fondando le ragioni del proprio essere su una storia lunga un secolo.

Siffatta premessa, non deve stupire se all’ingresso nord del centro commerciale Lingotto, invece di una piazza o di una lunga passeggiata di negozi, ci si imbatte in un’imponente rampa per automobili che conduce al piano superiore e quindi a un fronte vetrina di circa 800 metri, intervallato da piazze e dalla vista sul Giardino delle Meraviglie e sull’iconica Bolla di Giovanni Agnelli, con annesso eliporto. Oltre a un’architettura che non nasconde e anzi esalta la sua anima industriale, per capire il centro commerciale Lingotto – che consigliamo a tutti di vedere – è necessario elencare un ulteriore elemento. Nel palazzo, oltre ai 30mila mq di retail, sono presenti 45mila mq di uffici, due hotel 4 stelle, uno student housing, una fiera, un auditorium, un cinema, una pinacoteca e un polo odontoiatrico d’eccellenza. E ancora, dirimpetto all’ingresso nord sono ubicati il primo Eataly e, con apertura l’8 dicembre, l’ultimo progetto firmato di Oscar Farinetti, Green Pea: un centro commerciale improntato sul concetto di sostenibilità ambientale. «Sono due vicini di casa con cui intendiamo dialogare e, proprio per questo motivo, abbiamo deciso di fare un ulteriore sforzo rinnovando completamente la facciata e l’ingresso nord, che è considerato quello principale», ha spiegato ancora il direttore del centro commerciale Lingotto. Sul lato opposto della struttura, invece, presto sarà inaugurato il nuovo grattacielo della Regione Piemonte, mentre sullo sfondo rimane il progetto del Parco della Salute che dovrebbe trovare posto proprio in zona Lingotto.

Fabrizio Cardamone, direttore del Centro Commerciale Lingotto

Dulcis in fundo, l’edificio del Lingotto è vincolato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino, per cui «ogni intervento di modifica necessita da una parte di un’approvazione formale, che comporta un lungo iter burocratico, e dall’altra di una profonda attenzione e rispetto per la cittadinanza, che considera il Lingotto come un simbolo della città, un bene comune nonostante la proprietà sia frazionata tra una serie di attori privati. Quasi ogni cittadino, infatti, può dire di aver avuto in famiglia o tra i propri cari una persona che ci ha lavorato», ha sottolineato Fabrizio Cardamone.
In termini di accessibilità, la struttura è servita da 4mila posti auto (a pagamento tranne che nelle prime due ore a fronte di una consumazione), una fermata della metropolitana che porta proprio il nome di Lingotto, cinque linee del trasporto pubblico di superficie e una pista ciclabile che sta per essere completata.

Roberto Limetti, managing director di Pradera

Il centro commerciale Lingotto è stato inoltre tra i sette progetti italiani presentati a Mapic 2020, con Roberto Limetti, managing director di Pradera, che nel proprio intervento si è focalizzato sulle opere di valorizzazione ed estensione del mall, condotti insieme al partner AXA. Il progetto – ha precisato – si articola in più fasi. La prima ha portato all’ampliamento di 12mila mq, con l’acquisizione dalla fiera del Padiglione V, di cui per ora è stato commercializzato l’82% e un altro 10% è in fase di contrattazione avanzata. La seconda, che si concentrerà nella piazza antistante l’ingresso del multisala, vedrà la realizzazione entro marzo 2021 di un’importante food court, la cui commercializzazione è già arrivata al 90%. La terza ed ultima, invece, prevede la ristrutturazione dell’ingresso nord, che dà su Eataly e su Green Pea, con l’obiettivo di incrementare le sinergie con queste strutture. Sempre in questa area ci sarà una zona dedicata alla 500 elettrica in virtù di una joint venture siglata con Fiat Chrysler Automobiles.

Restyling e nuova piazza
Conclusi i lavori di restyling totale e ampliamento dell’ex 8Gallery, i torinesi possono frequentare un centro commerciale nuovo sia di nome che di fatto. Di nome, innanzitutto, perché la storica struttura si riposiziona come marchio, ripresentandosi come Centro Commerciale Lingotto. Di fatto perché questo luogo simbolo per la città incrementa di 8.000 mq la superficie disponibile con nuovi spazi per shopping, relax e divertimento. Il progetto, sviluppato da 8Gallery Immobiliare e Pradera con un investimento di oltre 20 milioni di euro, ha portato dunque all’estensione della galleria commerciale a oltre 30mila mq, permettendo l’apertura di medie superfici e distribuendo l’offerta retail su due livelli. Un aumento del 35% che accoglie 25 negozi, per un totale di oltre 100 punti vendita.

Il progetto di L22 Retail, brand del Gruppo Lombardini22, ha previsto un restyling totale della struttura attraverso la valorizzazione conservativa di molti elementi originali dell’edificio. Impianti e travi a vista, illuminazione, trattamento delle pavimentazioni: tutto contribuisce all’esaltazione dello spirito industriale del luogo.

Gli spazi commerciali sono stati ridistribuiti per creare un percorso unitario che, partendo dal rinnovato ingresso nord, collega tutti i cortili della galleria commerciale al primo piano, per poi scendere al piano terra negli spazi del Padiglione V, la parte sud dell’edificio Lingotto in precedenza adibita a fiera che oggi è diventata una nuova piazza coperta, ricca di negozi e spazi per momenti di incontro e condivisione. L’annessione del Padiglione V è stata possibile grazie a un collegamento di 40 metri realizzato sezionando 28 travi in acciaio lunghe 35 metri. Il grande e scenografico foro di 550 mq di collegamento tra il piano terra e il primo piano, per un’altezza totale di 12 metri, è stato l’intervento più significativo dell’ampia opera di ristrutturazione degli spazi. Ora l’offerta aggiuntiva è declinata su due livelli ed è facilmente accessibile grazie ai due nuovi ingressi dedicati al piano strada e agli ascensori panoramici. Il progetto di restyling si è concretizzato poi con il potenziamento del sistema di accessi al centro commerciale reso più identitario e riconoscibile.

I nuovi brand del Padiglione V sono: Arcaplanet, Capello Point, Clayton, Coin (l’unico sviluppato su due piani, ha aperto con il format di home decoration Coincasa, mentre l’intero department store sarà inaugurato a primavera 2021); Conad; Decathlon (con il suo primo virtual shop in Italia), dm drogerie markt; Game 7 Athletics, Harmont&Blaine, Jd Sport, Lama Optical, L’Erbolario, OVS, Primadonna Collection, Rosso Caffè. Bottega Verde, Golden Point, Juice, Swarovski (spostamento dalla Corte I) e Kisené (spostamento dalla Corte II) completano l’attuale offerta del Padiglione V che da qui alla prossima primavera si arricchirà ancora di nuovi marchi.

«Con l’inaugurazione della nuova piazza abbiamo potenziato l’offerta in termini di medie superfici, di cui il centro commerciale era un po’ carente, e abbiamo guadagnato GLA avanzando al piano +1 il fronte negozi, portandolo a filo struttura, proprio in corrispondenza della nuova area a cui si accede tramite scale mobili. Sottolineo che, forando il pavimento al piano +1, abbiamo permesso alla nuova area ubicata a livello zero di essere illuminata da luce naturale, in virtù della grande vetrata in copertura dell’edificio voluta da Renzo Piano, da cui si vede l’eliporto dove era solito atterrare l’avvocato», ha testimoniato ancora il direttore. Tra gli altri lavori già realizzati, il relamping dell’intera struttura, la tinteggiatura delle pareti, l’inserimento di segnaletica a bandiera e la realizzazione delle prime canne fumarie in quella che sarà la nuova food court.

La nuova food court fronte multisala
Durante il prossimo anno anche la galleria sarà interessata dai lavori di ristrutturazione e, soprattutto, sarà completata la nuova food court. Lo spostamento delle attività ristorative in prossimità del cinema permetterà di promuovere al meglio la rinata vocazione del centro all’intrattenimento e alla ristorazione. In particolare, l’ingresso Nord verrà valorizzato come accesso principale in stretto dialogo con la nuova food court.

«Dalle 6 canne fumarie attualmente installate, arriveremo a circa 8-10. Ma l’idea è quella di inserire almeno 12-15 unità di ristorazione. Una parte degli operatori è già presente al Lingotto e verrà quindi spostata nella nuova food court, come ad esempio Rossopomodoro e Old Wild West – ha proseguito Fabrizio Cardamone – mentre altri arriveranno presto. L’idea, pensando alla vicinanza con Eataly, è quella di offrire una proposta food complementare e alternativa, a vocazione pop».

Lo spostamento della food court è funzionale a creare un polo di ristorazione e intrattenimento con il cinema, che conta 11 sale tra cui la più grande di Torino con ben 700 posti a sedere. Area che sarà circoscrivibile in termini di flussi, favorendo una corretta fruizione degli spazi anche negli orari di chiusura del centro. Sotto il profilo del confort, questo sarà favorito dall’abbondante presenza di luce naturale, che caratterizza l’intera struttura del centro commerciale Lingotto, fatto di porticati e piazze coperte da ampie vetrate.

Conclusioni
L’ingresso nell’estate del 2018 del nuovo assetto proprietario, composto dai gruppi Pradera ed AXA, per un deal dal valore di 105 milioni di euro, ha dato nuova linfa all’allora centro commerciale 8Gallery.
L’ampliamento e i prossimi lavori sulla food court, che comportano un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro, mirano a far crescere i fatturati e il footfall annuale, quest’ultimo con l’obiettivo delle 10 milioni di persone. Prima dell’emergenza Covid, la presenza degli uffici ha garantito un’alta frequentazione del centro commerciale lungo l’intero arco della settimana lavorativa, con flussi tra le 16 e le 20mila persone al giorno, e la ristorazione fortemente avvantaggiata nell’orario di pranzo. Mentre nel weekend il pubblico era ed è composto prevalentemente dai residenti, con punte di 25mila presenze giornaliere. Lo smart working rappresenta dunque, in questo 2020, il nemico numero uno del Lingotto. Ma il bacino di 1,6 milioni di persone nell’isocrona dei 30 minuti in automobile, la presenza di numerosi attori privati nel medesimo plesso, l’accessibilità garantita dal trasporto pubblico locale, la sinergie con altri player del territorio e infine i nuovi progetti green, legati alla viabilità elettrica e alla copertura che diventerà un giardino pensile, oltre alla componente storico-affettiva per i torinesi, costituiscono la migliore delle garanzie per la buona riuscita del nuovo progetto Lingotto.

A.P.

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