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Le grandi catene internazionali si mettono a disposizione della campagna vaccinale anti-Covid che sta impegnando tutto il mondo. E dagli Usa arrivano esempi che potrebbero essere seguiti ovunque.

La più avanti di tutte è Walmart, che già si era candidata a centro vaccinale. Ora è arrivato l’accordo che coinvolge anche il brand Sam’s Club: entro pochi giorni, in 22 stati americani i cittadini potranno prenotare direttamente on line il proprio appuntamento per il vaccino e il sistema li dirotterà al punto Walmart o Sam’s Club più vicino e disponibile.

Nello stato di Washington, invece, Starbucks ha messo a disposizione il suo know how all’amministrazione federale per organizzare punti vaccini efficienti e rapidi, mentre la catena di ipermercati Costco sarà autorizzata a distribuire i vaccini nelle proprie farmacie. E anche presso alcune farmacie Boots a stelle e strisce sono stati aperti “hub” di vaccinazione, mentre il colosso ha manifestato l’intenzione di collaborare anche con il Governo di Londra.

Non poteva mancare Amazon, che a Seattle ha già collaborato per l’apertura di alcune strutture temporanee, in cui sono state vaccinate più di 5000 persone.

Sul fronte dei lavoratori, invece, finora nessun brand si è esposto a tal punto da rendere obbligatorio il vaccino. Ma tutti lo consigliano caldamente e McDonald’s negli Usa “regalerà” 4 ore di permesso retribuito per i dipendenti che si recano a fare l’iniezione anti-Covid.

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