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L’assemblea dei soci Euronics ha approvato il bilancio 2021, che si è chiuso con ricavi a 2,3 miliardi di euro.

Si tratta di un incremento del 10,3% rispetto al 2020 e del 19,7% sul 2019, stando al comunicato della società. Non è semplice, però, paragonare gli anni precedenti, dal momento che è cambiato il perimetro di riferimento. A inizio 2020, infatti, il gruppo dichiarava una rete di circa 440 negozi tra marchi Euronics (230), Euronics Point (180) e Euronics City (31).

Poi è arrivata l’integrazione con i negozi a marchio Sme e Comet. Il 2021, invece, è stato caratterizzato da storie diverse tra loro, dal fallimento dell’ex socio Galimberti (4 dei 7 negozi sono stati presi da Nova, altro socio Euronics) all’ottima espansione di un altro socio storico, Bruno. Così oggi il gruppo dichiara una rete di 456 punti vendita (a insegna Euronics, Comet e Sme), di cui 273 diretti e 183 in affiliazione.

Il risultato finale, riferito alla sola centrale Euronics Italia, è positivo per 1,9 milioni di euro.

Stando alla nota dell’azienda, Euronics Italia detiene una quota del 16,8% nel panel “Retail Market” e del 23,7% nel panel “Technical Superstores” (dati Gfk).

Nel 2021 sono stati aperti 12 punti vendita e altri 15 sono previsti a fine 2022. L’anno scorso è stata anche lanciata la piattaforma e-commerce che coinvolge 12 basi logistiche e oltre 300 negozi, in cui è stato attivato anche il servizio “Prenota e ritira”.

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