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Londra ha nuovo quartiere mixed use, costruito intorno all’antica e maestosa centrale elettrica, icona della capitale inglese. Una nuova destinazione per lo shopping, a metà tra passato industriale e modernità. 

Tra residenti e visitatori, in 6 mesi la Power Station di di Battersea ha accolto circa 5 milioni di persone. Ora si prepara a ospitare nuovi brand e una food hall. “Siamo stati lungimiranti”, ci ha raccontato Sam Cotton, Head of Asset Management (nella foto), in questa intervista.

Sono passati pochi mesi dall’inaugurazione del centro commerciale. Come sta andando?

“L’apertura della Battersea Power Station e dell’Electric Boulevard, la strada pedonale a sud dell’edificio, è stata accolta molto bene dai membri della comunità locale, dai londinesi e dai turisti. Oltre 250.000 persone hanno visitato il centro durante il fine settimana di apertura e da allora l’affluenza è rimasta forte, abbiamo accolto oltre 5 milioni di persone. Oltre 100 negozi, ristoranti, bar ed esperienze per il tempo libero sono già aperti e molte altre inaugurazioni sono in arrivo nel 2023. Tra queste ci sono uno store LEGO®, Nobull e Bounce. Grande attesa anche per l’apertura di Arcade Food Hall di JKS Restaurant”.

Cosa rende lo shopping centre di Battersea più attrattivo rispetto ad altre destinazioni londinesi?

“Battersea è unico. Abbiamo creato una “experiential destination” in cui i visitatori possono ammirare questo capolavoro architettonico e godere anche di un vivace mix di marchi britannici e internazionali. La chiave del successo è proporre il giusta mix retail e leisure. Il nostro approccio è stato quello di offrire qualcosa che fosse per tutti. Qui i consumatori trovano Zara, Nike, Mango e Uniqlo accantopetit pli a marchi premium come Mulberry, Hackett, ME + EM e Aesop, oltre a una serie di piccoli negozi indipendenti come il marchio di abbigliamento per bambini sostenibile, Petit Pli e la libreria di quartiere, The Battersea Bookshop. Questo equilibrio si ritrova anche nei bar e nei ristoranti lungo il Tamigi. Anche il programma di eventi è molto fitto, così da attirare il pubblico durante tutto l’anno. Inoltre, l’apertura dell’estensione della Northern Line a settembre 2021 ha reso più accessibile il sito: la nuova stazione della metropolitana, nella Zona 1, è a 15 minuti dal West End e dalla City. I trasporti hanno aperto Battersea al resto della città come destinazione turistica, commerciale e residenziale”.

Nel merchandising mix sono presenti brand come Adidas, Lululemon, Nike, The Body Shop che hanno tutti grandi community, caratterizzate da un forte senso di appartenenza. È stata una scelta voluta?

“Quando si lancia una destinazione di shopping come Battersea Power Station, è importante disporre di marchi internazionali con un forte seguito per contribuire a incrementare l’affluenza. Questi brand dispongono di database di grandi dimensioni da cui è possibile attingere per convogliare interesse sul sito. Abbiamo cercato di mescolare questi grandi marchi con negozi indipendenti più piccoli come CSD, specializzato in abbigliamento di lusso “pre-loved”, e Curated Makers, un format di retail collaborativo specializzato in oggetti di artigianato di oltre 40 piccole imprese locali”.

Le food hall si stanno ritagliando un ruolo sempre più centrali negli shopping centre europei. È lo stesso anche a Battersea?

“Il food è centrale anche nella Power Station e nella promenade dell’Electric Boulevard. All’interno dello shopping centre, in primavera aprirà l’Arcade Food Hall di JKS Restaurant, oltre 2.200 mq con tre ristoranti indipendenti, tra cui il taiwanese BAO. In generale, l’offerta food è molto curata e accontenta tutti i gusti. Si trovano sia nomi già noti come Pret A Manger, Starbucks e Leon, che le novità come il bar Control Room B, il format creato da Inception Group, gruppo proprietario di molti famosi bar britannici (Mr Fogg’s, Maggie’s, Barts, The London Gin Club, n.d.r.). arcade batterseaE ancora, c’è il ristorante Joia dello chef portoghese Henrique Sá Pessoa, la pizza nella formula “all you can eat” del Gordon Ramsay Street Pizza, il fast food orientale Itsu e i frutti di mare da Wright Brothers. Un mix diverso è stato scelto per il Circus West Village, l’area mixed use costruita nella fase 1 e inaugurata nel 2017. Qui ci sono marchi più piccoli come Fiume di Francesco Mazzei, Tapas Brindisa Battersea, Roti King di Sugen Gopal, Battersea Brewery, Vagabond Wines e Tonkotsu per citarne alcuni”.

Abbiamo visto diversi brand italiani, ne arriveranno altri?

“Siamo felici di avere marchi da tutto il mondo, inclusi gli italiani come Pinko, Venchi, Poke House e il ristorante Fiume. Rimangono solo poche unità disponibili nella Power Station e su Electric Boulevard. Non escludiamo che in futuro nuovi brand italiani possano prendere casa a Battersea”.

In Europa si sta lavorando a grandi progetti mixed-use che mescolano retail, residenziale, uffici, strutture sportive/ricreative. È questa la “ricetta” che cambierà il volto delle città, soprattutto delle periferie, nelle grandi metropoli nel prossimo decennio?

“I progetti ad uso misto sono decisamente cresciuti in popolarità, in particolare dopo la pandemia, quando le abitudini delle persone sono cambiate in modo significativo e le famiglie hanno iniziato a trascorrere più tempo nelle loro aree di residenza. Il concetto di quartiere di 15 minuti è nato seguendo proprio questa logica ed ispira anche il masterplan della Battersea Power Station, che ha ormai più di 10 anni e dimostra che eravamo lungimiranti. Gli ultimi anni sono stati difficili per il retail. I landlord devono sicuramente cercare nuove strade per evolversi e soddisfare le esigenze dei consumatori. Avere un’offerta così varia, in un unico posto, in una destinazione a uso misto, fornisce numerosi motivi per i consumatori per visitarla, che si tratti di fare shopping, mangiare, andare al cinema o a un evento, lavorare o vedere gli amici. Questo fa aumentare sia gli acquisti che il tempo di permanenza”.

Battersea power stationDopo la pandemia, dal suo punto di vista, quali sono oggi le esigenze di tenant e landlord? Com’è il rapporto con gli “inquilini” di Battersea?

“È importante collaborare. È questo l’approccio che adottiamo con i nostri partner. Riconosciamo che marchi diversi hanno modelli di business diversi e un approccio “taglia unica” non funziona. Ciò significa che adattiamo la durata e la tipologia dei contratti in base al tipo di occupante, così da accontentare entrambe le parti. La condivisione dei dati e la collaborazione a eventi e attività di marketing è una parte fondamentale del nostro modo di operare. Siamo orgogliosi di collaborare con alcune delle più grandi aziende del mondo, insieme a start-up indipendenti che hanno aperto il loro primo negozio o ristorante”.

di Paola Oriunno

L’intervista a Sam Cotton e il reportage completo della visita a Battersea sono stati pubblicati sul numero di Aprile 2023 di retail&food.

Riproduzione riservata ©retail&food

(credit foto di apertura e Turbine A: Charlie Round-Turner, John Sturrock)