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Contrattualistica e omnicanalità sono tra i temi principali che contraddistinguono lo sviluppo del retail temporaneo nel nostro Paese, evidenziati nel convegno organizzato da Assotemporary e retail&food, intitolato Temporary World 2015, con Gallerie Commerciali Italia – Auchan nel ruolo di premium sponsor.

All’evento, che si è tenuto ieri presso la sede milanese di Confcommercio, hanno partecipato i rappresentanti dell’associazione, dal segretario generale nonché fondatore Massimo Costa al presidente Roberto Mari, e numerosi professionisti del settore, lato landlord e lato brand, oltre a responsabili legali che hanno lavorato e tuttora lavorano assieme ad Assotemporary per realizzare un contratto specifico per questo “canale” di sviluppo.

La sfida di Assotemporary è, in primis, quella di dare vita a un contratto standard e semplificato per i temporary shop, come ha fatto di recente per i business centre. Partendo dalla formula dell’appalto di servizio, preferita per vari tecnicismi alla locazione e all’affitto di ramo d’azienda, e insieme allo studio Cocuzza & Associati rappresentato nell’occasione dell’avvocato Giulia Comparini, l’associazione è arrivata a definire due soluzioni: il contratto base, che regolamenta il rapporto tra chi offre lo spazio, che deve mettere a disposizione anche dei servizi, e il cliente, che presentando una propria Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) può effettuare la vendita; e il contratto di temporary shop retail, che vede invece il cliente affidare direttamente al temporary retailer l’incarico di vendere, il quale presenta la Scia e fattura a proprio nome. Entrambe le soluzioni, che andranno a confrontarsi con il mercato, si ispirano a un principio di equanimità, come ha precisato il presidente di Assotemporary, Roberto Mari. Ovviamente, ha testimoniato Comparini, a complicare la situazione ci sono i lacci e laccioli imposti dalle diverse normative regionali e talvolta comunali, che vincolano le attività temporanee a particolari eventi/fiere, fissando anche la durata massima di apertura.

Di carattere più generale è stato il discorso di apertura del segretario Costa: introdotto all’auditorio da Andrea Aiello, direttore di r&f e moderatore del convegno, ha snocciolato i numeri del comparto. «La capitale del temporary è Milano, con il 70% delle operazioni svolte nel nostro Paese e circa 150 location, di cui un centinaio di temporary store…

Scarica online le presentazioni dei relatori; mentre l‘articolo completo sarà pubblicato sul numero di luglio/agosto di r&f.

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