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In Italia il Black Friday è un abitudine recente. Eppure in soli tre anni dal quel primo venerdì del 2016 ha cambiato le vendite che aprono il periodo Natalizio. A sostenerlo sono i numeri raccolti da Stocard, L’App wallet leader in Italia e in Europa per la digitalizzazione delle carte fedeltà (30 milioni gli utilizzatori nel mondo). 

Il Black Friday ha dato il via allo shopping natalizio e i trend di venerdì 23 novembre sono delle vere e proprie anticipazioni dei comportamenti di acquisto che vedremo nel periodo del Natale. L’analisi di Stocard parla chiaro: +16% di consumatori che hanno acquistato e una crescita del 20% per questa tipologia di eventi di acquisto. «Una mossa inevitabile in un mondo digitale e globale», afferma Valeria Santoro, country manager di Stocard.

L’intervista a Valeria Santoro

Valeria Santoro, country manager di Stocard

Gli “eventi d’acquisto” sono sempre più diffusi. Quali sono i pro e i contro per i brand e i clienti/utenti?

Il Black Friday, nato in America, segue tradizionalmente il giorno del ringraziamento dando inizio alla stagione degli acquisti natalizi. Un giorno in cui le catene offrono sconti importanti proprio al fine di aumentare le vendite. In Italia questa pratica commerciale ha una storia molto recente. Nel 2016, per la prima volta, il retail in Italia di fatto decideva di “scontare” il proprio fatturato di Natale. Credo sia stata una mossa inevitabile in un mondo digitale e globale in cui l’e-commerce, in alcuni settori chiave per il Natale, pesa oltre il 30%, vedi l’elettronica. Chi naturalmente ne ha tratto vantaggio è il consumatore che ha avuto la possibilità di avere uno sconto dal 20% al 30% sugli acquisti del Natale.

Il Black Friday è più importante del Natale in termini di performance? Cosa ci si attende?

Credo sia ancora presto in Italia per poter fare una previsione esatta degli acquisti natalizi poiché siamo solo al terzo anno di Black Friday. I fenomeni da calibrare del resto sono due: da una parte l’aumento delle vendite di novembre, seppure ad un valore contratto rispetto al prezzo di mercato; dall’altro la contrazione delle vendite su dicembre rispetto ad anni in cui il mese di Natale non era preceduto dal Black Friday. Il tutto però è ancora in fase di assestamento: da una parte perché non tutto il retail/industria ha aderito, dall’altra perché è una pratica che ancora non è diventata consuetudine per tutti i consumatori.

Come si inserisce, in questo trend, l’utilizzo delle carte fedeltà? E come gestite la loro digitalizzazione?

La ricerca della convenienza e dello sconto è cresciuta negli ultimi anni, forse anche come conseguenza della crisi che ha investito il paese nel 2007 e questo trend, unito a quello dell’utilizzo di internet da mobile, spiegano la centralità per il consumatore di una app come Stocard che con i suoi 5 milioni di utenti attivi rappresenta oltre il 26% dei responsabili di acquisto ed il 45% dei responsabili di acquisto ad alta frequenza. Stocard ha virtualizzato tutta la loyalty e il consumatore oggi può addirittura digitalizzare la carta fedeltà di catene locali. La comodità e la soddisfazione che ne derivano per l’utente è massima.

L’app di Stocard

In che modo riuscite a sollecitare il cliente?

Siamo diventati un player che supporta il retail nel facilitare il consumatore per i programmi di loyalty, ma anche nella sottoscrizione iniziale. Economia di tempo, e quindi di risorse, da una parte per il consumatore che sottoscrive la propria carta quando vuole, dall’altra per il retail che vede il proprio personale “liberato” da questo compito. In Italia siamo già su questa evoluzione ed il 2019 sarà un anno di maturazione per questo tipo di sviluppo.

N.G.

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