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Inaugurato nel 2014 a Firenze e replicato a Roma Termini nel 2016, Mercato Centrale si appresta a sbarcare a Torino e, entro la fine dell’anno, nella storica location di Milano Centrale. «Sono i primi sviluppi fuori dalla nostra comfort zone – ha sottolineato Stefano Mereu, ad di Mercato Centrale – ma siamo sicuri che questo modello confermerà il proprio successo»

Firenze, Roma (ancora Firenze con l’esperienza di Ai Banchi presso il centro commerciale I Gigli), Torino e Milano. Il passo successivo, l’estero. Il 2019 per Mercato Centrale si caratterizza per la doppia apertura, ai piedi della Mole e sotto la Madonnina, in contesti architettonici e urbanistici di grande pregio: Porta Palazzo e Milano Centrale.

Il progetto torinese

A Torino, il format nato dall’idea di Umberto Montano e dall’esperienza imprenditoriale del gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi, che aprirà i battenti il prossimo 13 aprile, si sviluppa su una superficie di 4.500 mq su tre livelli con 25 tra botteghe e ristoranti.

Lo sbarco a Milano

Un momento della presentazione milanese

Nel capoluogo lombardo, Mercato Centrale arriverà entro la fine del 2019. Qui il cantiere per i lavori di consolidamento strutturale è attivo e portato avanti da Grandi Stazioni Retail. Mentre per quanto riguarda le linee guida del format, sono state svelata in un incontro con la stampa avvenuto lo scorso 20 marzo a Milano Centrale. Un’occasione in cui sia Umberto Montano che Stefano Mereu, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Mercato Centrale, hanno sottolineato il carattere strategico del progetto anche in funzione di un possibile sviluppo al di fuori dei confini nazionali.

I numeri

Al momento, i numeri di Mercato Centrale vedono 8 milioni di presenze l’anno nei tre store attivi, mentre la stime per il quinquennio 2018-2022 – lasso di tempo su cui insiste l’attuale piano industriale – fissano l’asticella a 13 milioni l’anno, dovuti alle nuove aperture considerate a regime entro quel termine. E ancora, il consuntivo 2018 supererà quota 43 milioni di euro di fatturato, con una stima di raddoppio grazie agli store di Torino e Milano, così come l’Ebitda passerà dai 4,6 milioni attuali ai circa 8,3 del 2022. Un altro dato di rilevo riguarda l’occupazione: le 500 risorse odierne tra dirette e indirette saranno verosimilmente triplicate con le prossime aperture.

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