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A circa un mese e mezzo dall’inizio del lockdown imposto dall’emergenza Coronavirus, arriva una prima data per la ripresa delle attività produttive e retail: il 4 maggio. Una deadline anticipata da alcune aperture settoriali e dalle iniziative in deroga di alcune Regioni.

A dare la notizia e segnare il nuovo orizzonte temporale, è stato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa di venerdì 10 aprile, anticipando alcune misure contenute nel nuovo DPCM in vigore dal 14 aprile.

Le attività in riapertura

In attesa delle indicazioni che dovrebbero arrivare dalla task force dedicata alla ripresa (con Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Vodafone), riaprono il commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria; le librerie; i negozi di vestiti per bambini e neonati. Comparti merceologici che vanno ad aggiungersi alla grande distribuzione alimentare, ai negozi di prodotti surgelati, agli esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici, tabaccai, ferramenta e affini. Da sempre aperti anche farmacie e parafarmacie, negozi di articoli igienico-sanitari, esercizi specializzati in articoli medicali e ortopedici, profumerie. Stesso trattamento anche per i pet shop. In fondo alla lista: ristoranti e bar, parrucchieri ed estetisti; per queste attività la riapertura sembra più complicata.

Le indicazioni operative

Il DPCM in vigore dal 14 aprile si caratterizza per una più precisa (per quanto derogabile dal punto di vista regionale) indicazioni sulle modalità dei servizi riaperti e degli esercizi commerciali (contenuti nell’allegato 5):

  • Mantenimento in tutte le attività e le loro fasi del distanziamento interpersonale.
  • Garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte giorno ed in funzione dell’orario di apertura.
  • Garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria.
  • Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani: soprattutto accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento (come il PoS).
  • Utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale.
  • Uso di guanti usa e getta nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande.
  • Accessi regolamentati e scaglionati attraverso ampliamenti delle fasce orarie.
  • Per locali fino a quaranta metri quadrati è consentito l’accesso una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori, mentre per locali di dimensioni superiori l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, dove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.
  • Informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.

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