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Lento ritorno alla normalità per Pret a Manger, catena di fast food britannica con circa 500 punti vendita Oltremanica, che dopo aver dato avvio alla ripresa delle operazioni delivery e take away da metà aprile, ora si prepara a riaprire anche i format Veggie Pret. 

Attraverso un programma di progressivo ritorno alla normale attività, Pret a Manger ha ormai riaperto oltre 300 ristoranti. I prossimi, dall’11 giugno, saranno i 10 outlet a marchio Veggie Pret presenti a Londra e Manchester.

Il piano di riaperture

Dovendo scontare il ritardo nell’evoluzione dell’epidemia Covid-19 in Gran Bretagna, Pret a Manger (che dal 2018 fa parte del gruppo tedesco Jab Holding) ha attuato un guardingo piano di ripresa delle attività. Detto diversamente: riduzione dell’offerta sia in termini di servizi che di prodotti con l’introduzione di nuove referenze heat at home, l’installazione di sistemi protettivi alla barriera casse e limitazione dei posti a sedere e della clientela che può accedere al punto vendita. «Stiamo velocemente trasformando il nostro business alla luce dell’impatto della pandemia», ha affermato il ceo Pano Christou. Meta ambita dai professionisti della City e non solo, la catena di fast food Pret a Manger ha dovuto fare i conti con una drammatica caduta della footfall dovuta al repentino passaggio di molte aziende allo smart working.

Il format Veggie

Non fa eccezione il format Veggie Pret, inaugurato nel 2016, la cui ripartenza sarà limitata ai servizi take away e delivery. Una novità per 7 negozi su 10 totali che potranno contare sulla partnership con il provider Deliveroo. Una soluzione di compromesso in attesa della presentazione di un piano di revisione dell’intero business (grazie alla consulenza degli studi Alvarez & Marsal e CWM) che, già ad aprile, ha richiesto un sostegno di 100 milioni di euro alle banche. Nell’attesa, anche il piano di riconversioni delle location a marchio EAT (brand acquisito nel 2019) che avrebbe dovuto portare al completo rebranding di 90 punti vendita si è fermato.

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