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Anche giugno inizia con il segno meno per quanto riguarda i consumi, con l’unica eccezione del canale online.

I dati sulle prime due settimane del mese, elaborati dal Centro studi Confimprese, evidenziano un calo medio del -35%, con punte del -41% nella ristorazione e del -25% nel fashion. Al contrario, il food delivery registra un +47%, mentre il non food sul web totalizza un +278%.

Nel ranking delle regioni, la Lombardia è quella che performa meglio per quanto concerne il food, La Puglia e il Sud in generale si posizionano meglio sul non food.

Ristorazione: Nord e Lombardia in testa

Il benchmark del totale vendite sui primi 14 giorni di giugno del 2020 fa segnare -41,61% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un’incidenza del +15,5% del delivery e del +19% del take away. In un anno i due canali hanno registrato un incremento rispettivamente del +47% e +41 per cento. Quasi il 60% delle aziende indica più performanti i punti vendita nei centri città, nonostante la mancanza di turisti italiani e stranieri e il 30% dei lavoratori ancora in smart working.

Nel ranking delle regioni si salvano quelle maggiormente colpite dalla pandemia: secondo la metà degli intervistati la Lombardia ha performato meglio delle altre, seguita da Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Puglia e Marche. Le regioni con i risultati peggiori sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Provincia Autonoma di Bolzano, Umbria e Valle d’Aosta.

Non food: Sud e Puglia in testa
Sempre nel periodo 1-14 giugno 2020 vs 1-14 giugno 2019, nelle vendite in store i quattro settori di riferimento (abbigliamento/accessori, casa/complementi d’arredo, entertainment, altro non food) sono tutti negativi, tranne la casa che fa segnare il +8,5 per cento. L’abbigliamento flette del -25,5%, l’entertainment del -21% e gli altri comparti del -15,5 per cento. Totalmente opposto il trend dell’online, che vede l’entertainment crescere del +278%, seguito dalla casa con +213% e dal fashion con +183 per cento.
Come per la ristorazione, anche nel non food i centri città sono il canale indicato come più performante dal 73,6% dei retailer, seguiti dai retail park (31,5%). Nel ranking delle regioni, il Sud registra i migliori risultati di vendita con il 40% dei retailer che indica la Puglia come la più alto performante seguita da Sicilia, Lazio, Calabria e Campania. Staccate Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana e Molise, indicate come ben performanti solo dal 16% del campione. Male Emilia Romagna e Friuli. Abruzzo, Liguria, Marche, Sardegna, Valle d’Aosta, Umbria le peggiori.

Le dichiarazioni
«La politica – afferma Mario Resca, presidente Confimprese – deve prendere atto dell’importanza del commercio e supportarne la ripresa perché il settore non può reggere ulteriormente l’urto della crisi. A rischio ci sono migliaia di posti di lavoro e un’intera filiera. Gli operatori lottano per riaprire i negozi, ma manca il turismo, che prima del Covid era la sola voce in attivo del Paese con 90 milioni di incoming l’anno. Oggi il turismo è solo locale e si concentra nel weekend ma, nel frattempo, gli alberghi sono vuoti, i ristoranti non aprono e non pagano gli affitti con il rischio di contenziosi legali con le proprietà immobiliari. I dati del rapporto Confimprese evidenziano la cautela degli italiani nel riprendere una vita normale, privilegiando gli acquisti online».

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