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Realizzata a metà del XIX secolo sotto il Regno di Sardegna, l’allora denominata Stazione della Ferrovia di Novara fu concepita per essere di testa, ma presto divenne di transito. Oggi, a distanza di 150 anni, di fianco all’edificio storico (che sarà riqualificato) ha preso forma la nuova Stazione Av di Torino Porta Susa: il secondo hub italiano per l’Alta Velocità, dopo quello di Roma Tiburtina. La cerimonia di inaugurazione ha avuto luogo lo scorso 14 gennaio al cospetto delle autorità locali e del presidente del consiglio Mario Monti.

Una volta completata, Torino Porta Susa Av sarà dotata di 7.700 mq di aree commerciali,stazione Susa politici e Moretti ai quali si aggiungeranno 700 mq di biglietterie. Per la commercializzazione degli spazi retail food e non food è ipotizzabile un bando di gara da parte di Rfi, alla stregua di quello indetto, e assegnato a Grandi Stazioni, per Roma Tiburtina. Tuttavia l’iter dovrebbe essere ancora piuttosto lungo.

Guardando agli altri numeri del progetto, che sarà ultimato entro la fine del 2013, spiccano l’investimento di 79 milioni di euro, la lunghezza di 385 metri (quanto un Frecciarossa) e la superficie di 37mila metri quadrati. Il dato si estende a 180mila mq se si prende in considerazione la superficie stazione susa1territoriale interessata dalla trasformazione urbana, di cui 115mila di proprietà di Rfi e 65mila del Comune di Torino. Diversi sono i valori aggiunti della stazione disegnata dal Gruppo Arep (J.M.Duthilleul, E.Tricaud): dal punto di vista infrastrutturale spicca la presenza della fermata della metropolitana al livello inferiore rispetto alla banchina dell’alta velocità; sotto il profilo tecnologico la presenza in copertura di 15mila mq di celle fotovoltaiche, per una potenza prodotta di 680mila KWh/anno.

Andrea Penazzi