Skip to main content

Per il quinto anno consecutivo si evidenzia un calo nominale dei consumi, con il 2012 che ha ceduto il 4,7 per cento. Guardando alla distribuzione, solo la voce “altri canali” cresce, e lo fa con un roboante +42 per cento. Le catene, in termini di sell-out, limitano i danni con un -3,8%, ma dimostrano una diffusione ancora frammentata.

Continua senza soluzione di continuità, quindi, la caduta dei consumi per il comparto dell’abbigliamento uomo in Italia. I numeri più aggiornati relativi sell-out invernale si riferiscono alla stagione Autunno/Inverno 2011-2012, archiviata con un calo delle vendite a valore del 6 per cento. Dai dati forniti da Pitti Immagine Uomo sul periodo Autunno/Inverno 2011-2012 si evince che tutte le categorie merceologiche del comparto sono in terreno negativo sul fronte del sell-out a valore. In particolare spiccano il -19,4% per l’abbigliamento in pelle e il -13,2% per le cravatte. Più contenute sono le perdite per la camiceria, il vestiario esterno e la maglieria esterna, che hanno fatto segnare rispettivamente il -6,3, il -6,2 e il -4 per cento.

(L’articolo completo è pubblicato sul numero di aprile 2013 di r&f)

riproduzione riservata © retail&food