Skip to main content

Ronchi dei Legionari rinvia de facto al 2015 l’appuntamento con il mercato, scommettendo sulla creazione di un polo intermodale con il traffico stradale e ferroviario. Aeroporto Friuli Venezia Giulia sarà quindi capofila per la realizzazione delle opere in compagnia di Rete Ferroviaria Italiana, del Comune di Ronchi dei Legionari e della Provincia di Gorizia, a fronte di un costo iniziale dei lavori di 10,3 milioni di euro (6 dei quali finanziati da Bruxelles): a 250 metri di distanza dal sedime aeroportuale sorgerà un nodo d’interscambio con fermata ferroviaria, autostazione bus per 16 lineee e tre parcheggi (di cui uno multipiano) con 1.500 stalli complessivi, il tutto collegato all’aerostazione grazie ad una passerella pedonale di 425 metri.

La scelta è quindi ben precisa: assicurare valore aggiunto allo scalo, facendone lievitare la valutazione d’impresa, e rinviare la scadenza con la gara pubblica in uno scenario macroeconomico più competitivo che produca possibilmente una pluralità di manifestazioni d’interesse migliorative. Al di là dell’imperativo categorico di passare la palla ai privati, resta infatti una prospettiva a medio raggio d’interventi infrastrutturali, a partire dal rifacimento della pista, che richiedono linfa vitale, in assenza – ad oggi – del richiesto adeguamento dei diritti aeroportuali.

Claudio Francesco Merlo

L’articolo completo è pubblicato sul numero di gennaio/febbraio 2014 di r&f: acquistalo sull’App Store oppure abbonati alla versione cartacea