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Alessandro Mazzanti - CEO di CBRE Italia per sitoChi investe nel settore immobiliare nella regione EMEA continuerà a essere attivo anche nel 2016. Questo è quanto emerge dall’indagine CBRE rivolta agli investitori “2016 EMEA Investor Intentions Survey”. Quasi la metà (48%) dei rispondenti prevede, infatti, che la propria attività di acquisto sarà maggiore rispetto al 2015, mentre solo il 15% ha affermato che sarà minore. Il 43% ha dichiarato che la sua attività di vendita sarà maggiore nel 2016, ciò lascia prevedere un mercato liquido e in salute anche nel corso dell’anno.

Anche l’Italia con il 5,4% delle preferenze (era tra l’1 e il 2% precedentemente al 2014) rimane tendenzialmente in linea con il 2015, confermando l’interesse da parte degli investitori, che nell’anno passato si è tradotto in una forte crescita (+55%) degli investimenti immobiliari, rispetto al 2014.

«Quello che emerge dall’indagine – spiega Alessandro Mazzanti, CEO di CBRE Italia – è una maggiore polarizzazione tra investitori core e value add: maggiore avversione al rischio per i primi e continua ricerca di rendimenti elevati per i secondi. In Italia, nel corso del 2015, il crescente interesse degli investitori ha portato ad un’ulteriore contrazione dei rendimenti prime che ormai hanno toccato un picco minimo assoluto in quasi tutti i settori. La scarsa disponibilità di asset per investimento ha fatto crescere la competizione anche su asset good secondary così guidando una veloce compressione dei rendimenti e riducendo il gap con i prime. Il trend si è invertito e con molta probabilità è atteso proseguire in questa direzione».

Il cambiamento si è riflesso anche nella scelta dei mercati dove investire nel 2016. La novità di questa indagine rispetto al passato è la minore concentrazione geografica; infatti, i primi tre Paesi indicati più attraenti nel 2016 hanno totalizzato il 42% delle risposte (Germania, Regno Unito e Spagna) in decisa diminuzione rispetto al 61% del 2015 e al 70% del 2014.

A livello di città, Londra e Madrid si confermano anche quest’anno i due principali target degli investitori con il 15% (30% nel 2015) e il 12% (14% nel 2015) rispettivamente delle preferenze, comunque dimezzando la percentuale rispetto al 2015. Migliora ancora, pur se leggermente, l’interesse per Parigi con il 12% delle preferenze (10% nel 2015) mentre Milano (5%), rimane in linea con il risultato dello scorso anno.

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