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Marco Airoldi si è dimesso dal ruolo di amministratore delegato di Benetton. Lo ha comunicato l’azienda stessa in una nota ufficiale, a seguito del cda. Le dimissioni, che saranno effettive dalla prossima assemblea annuale dei soci in programma per il 16 maggio, arrivano allo scadere del mandato triennale che il manager aveva assunto nel 2014. Nel corso del cda, il gruppo ha approvato anche l’ingresso di Tommaso Brusò (attuale CEO per il Nord America di Diesel) nella posizione di COO, oltre ad aver attribuito le deleghe relative agli staff centrali all’attuale presidente, Francesco Gori, i cui poteri verranno quindi potenziati.

In questo nuovo assetto non sarebbe previsto l’arrivo di un sostituto di Airoldi. Il manager aveva contribuito con il proprio ingresso in Benetton al piano di rifocalizzazione e di rilancio della società, mirato a una selezione dei mercati, dei punti vendita e dei marchi in portafoglio a Benetton Group. Nel 2013 la società di Ponzano Veneto aveva approvato la divisione ‘in tre’ della società (negozi e real estate; industria e fabbriche; marchi e comunicazione), la dismissione dei marchi minori e si era detta pronta ad aprire la camera di comando a un management completamente indipendente dalla famiglia.

Sulla rottura potrebbero aver pesato il mancato ritorno all’utile, annunciato già per lo scorso anno, e differenti vedute sull’assetto futuro, in relazione all’alleanza con un partner industriale.

Lo scorso novembre infatti Alessandro, il figlio di Luciano Benetton, è uscito dal board del gruppo tessile per la mancata condivisione sui progetti futuri dell’azienda di Ponzano Veneto; era infatti contrario alla ristrutturazione aziendale e favorevole a un rilancio del marchio storico.

L’assemblea del 16 maggio 2017 dovrà infatti anche confermare la nomina a consigliere non esecutivo di James McArthur, CEO di diverse aziende del settore retail e luxury fra cui Harrods, Balenciaga e Anya Hindmarch, e che ha avuto un ruolo fondamentale nel lancio e nello sviluppo delle aziende di moda Stella McCartney e Alexander McQueen all’interno di Gucci Group.

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