Quanto spendono i turisti che ogni anno visitano l’Italia? Circa 2,6 miliardi, se si conta solo lo shopping delle quattro maggiori città: Roma, Milano, Venezia e Firenze. A dirlo sono i dati di Risposte Turismo raccolti all’interno dello Shopping Tourism Italian Monitor presentato alla Camera di Commercio di Firenze il 23 novembre.
Attiva dal 2001, Risposte Turismo è una società indipendente di ricerca e consulenza nella macroindustria turistica. Specializzata nel fornire soluzioni progettuali e operative a organizzazioni e imprese, è giunta alla secondo edizione del forum dedicato allo shopping in viaggio e nelle destinazioni turistiche (in collaborazione con Agenzia regionale Toscana Promozione Turismo, Global Blue e Turkish Airlines).
Il profilo dello shopping tourist
Secondo l’indagine realizzata da Risposte Turismo, Milano è la prima destinazione al mondo associata allo shopping dai turisti che viaggiano in Italia davanti a città del calibro di Parigi, Londra e New York. Il capoluogo lombardo è la città che ha ricevuto il maggior numero di citazioni (il 20,5%) tra le oltre 6.000 raccolte dal campione intervistato tra maggio e luglio 2018 nelle città oggetto dell’indagine. A Milano inoltre si concentra oltre un terzo (35%) degli acquisti in Tax Free Shopping dei turisti extra europei. Ma qual è l’identikit dello shopping tourist? Della persona che viaggia e raggiunge il nostro Paese come prima cosa per fare acquisti? Il profilo tracciato da Risposte Turismo indica la figura di un viaggiatore abituale (l’80% ha effettuato 2-5 viaggi nell’ultimo anno), che preferisce soggiorni brevi (il 41% fra i 3 e i 5 giorni), magari organizzati in totale autonomia e muovendosi con amici e partner. Oltre allo shopping (il cui forte rimangono gli sconti piuttosto che la varietà dei prodotti in vendita), questa tipologia di turista sa apprezzare l’arte e la cultura (50%) e segue gli eventi locali (22%). «La figura dello shopping tourist – ha dichiarato Francesco di Cesare, presidente Risposte Turismo – rappresenta un modello di cliente particolarmente appetibile ed interessante per le destinazioni, proprio perché oltre ad avere una buona propensione media alla spesa, per acquisti di prodotti ma anche di altri servizi fruibili nel corso della vacanza, combina più interessi e manifesta apertura a cogliere le varie vocazioni di un territorio».
Il retail guida la spesa dei turisti
Secondo l’indagine di Risposte Turismo, possono essere stimati in circa 1,5 milioni i turisti che visitano ogni anno Firenze, Milano, Roma e Venezia con motivazione principale lo shopping, spendendo mediamente a testa 112 euro al giorno, una cifra dunque ben più alta di quella attribuibile alla media di tutti i turisti, la maggior parte dei quali in gioielli (18%), abbigliamento (16%) e accessori e oggetti di design/arredamento/antiquariato/quadri (entrambe al 13%). Nella classifica della spesa procapite giornaliera degli shopping tourist, Venezia è in testa con 238 euro, seguita da Firenze (120 euro), Milano (113 euro) e Roma (94 euro). A beneficiare di queste spese sono innanzitutto gli outlet: 26 presenti in Italia per un totale di oltre 670mila mq si aree commerciali. Di questi, 15 presentano una sezione dedicata al turismo all’interno del proprio sito web mentre 4 offrono dei veri e propri pacchetti turistici. «Dall’analisi dell’offerta di shopping tourism in Italia – ha continuato di Cesare – continua ad emergere con chiarezza quella doppia velocità rappresentata da un lato dagli operatori del retail, che, ancorché con intensità differente, hanno compreso l’importanza di destinare attenzione e servizi a questa particolare domanda, e dall’altro dagli operatori del turismo che, con solo qualche eccezione, sembrano non aver ancora compreso l’effettivo potenziale rappresentato dal fenomeno». A questa tendenza contribuiscono anche department store, centri commerciali, temporary shop, stazioni, aeroporti e high street.
Il bilancio parla chiaro: «l’Italia non può dare per scontato che un qualificato made in Italy e una buona rete di outlet rappresentino vantaggi più che sufficienti ad attrarre il segmento degli shopping tourist così come ad incentivare il ricorso ad acquisti vari da parte del turista in genere. Informazioni, trasporti e collegamenti, servizi on demand, guide specifiche, personale e materiale promozionale multilingue, agevolazioni fiscali, pacchetti dedicati, campagne di comunicazione pensate specificatamente per questo comparto, maggior dialogo e coordinamento tra gli operatori coinvolti ed interessati: sono molte le direzioni verso le quali si potrebbe e dovrebbe andare in Italia per trarre effettivo valore da questo fenomeno», ha concluso di Cesare.
N.G.
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