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Dal 2014 il concessionario Save e il retailer Lagardère operano a stretto contatto negli spazi retail del “Marco Polo”. L’obiettivo comune è continuare a crescere seguendo un trend passeggeri del +6% annuo. Percentuale alimentata dal grande peso dei viaggiatori internazionali.

Un momento dell’inaugurazione dei nuovi punti vendita Lagardère

Misurare il successo di una collaborazione a livello retail non è semplice: c’è chi guarda alla crescita, chi al fatturato, chi alle presenze, chi al numero di nuovi store aperti nell’ultimo anno e così via. Nel caso di Save e Lagardère Travel Retail basta un numero: 5.400. Sono i metri quadri che, all’interno dell’aeroporto “Marco Polo” di Venezia, sono stati riorganizzati dal concessionario francese. Il risultato dell’operazione, svelato il 9 novembre, segna una nuova fase per il concessionario: da qui parte il processo di innovazione che coinvolgerà il concetto e l’immagine del retail mix negli aeroporti di cui gestisce la parte food&beverage e non solo. Una scelta quasi naturale, visto il rapporto che lega Save e Lagardère Travel Retail dal 2014 in una joint venture «determinante per lo sviluppo dell’aeroporto veneziano». D’altronde, come ha precisato Fréderic Chevalier, direttore operativo Emea di Lagardère Travel Retail, «il principio guida è stato quello di fornire un supporto unico, offrendo il meglio di Venezia e dell’Italia, adattandosi allo stesso tempo ai diversi e mutevoli profili dei clienti e curando tutte le fasi di trasformazione dell’aeroporto». Il risultato, secondo Monica Scarpa, ad del Gruppo Save, «eleva ulteriormente il livello dell’offerta del “Marco Polo” attraverso spazi commerciali che ben si inseriscono nell’elegante contesto architettonico del terminal». Un biglietto da visita ragguardevole per quello che, dati alla mano, è il quarto scalo italiano.

Il piano di espansione di Save

Negli ultimi anni, il “Marco Polo” ha visto costantemente crescere il proprio traffico passeggeri (media annua del 6,1% nel periodo 2010-17 a fronte di una media nazionale del 3,3% nello stesso intervallo di tempo), con un’alta percentuale di viaggiatori internazionali grazie a 10 destinazioni a lungo raggio e 15 hub europei collegati con frequenze giornaliere. A fine 2017, sono stati 10,3 milioni i passeggeri transitati dallo scalo veneto, di cui 8,9 milioni internazionali. Numeri che si confermano anche nel 2018: +8,9% nel periodo gennaio-settembre a quota 8,7 milioni di passeggeri, di cui 7,5 milioni internazionali. Non è un caso, dunque, che Save abbia messo in cantiere l’estensione dell’area extra-Schengen dando il via, lo scorso maggio, alla prima fase dei lavori di ampliamento del lotto 2B: 3.500 mq che saranno ultimati entro il 2020 e puntano a rispondere a un’utenza che già oggi pesa per il 32% del totale. Nel dettaglio, l’opera dal costo di 28 milioni prevede interventi sull’area arrivi extra-Schengen al piano terra, l’estensione del piano partenze e la costruzione di un nuovo torrino che si aggiunge ai sette già esistenti. Un progetto a lunga scadenza (l’intero lotto 2B sarà completato nel 2027 e sosterrà la crescita dello scalo verso i 180mila mq previsti per il 2030) che, tuttavia, si inserisce all’interno del masterplan 2021 nel quale rientrava anche l’ampliamento terminato nel giugno 2017. Allora, a beneficiare di un finanziamento da 68 milioni di euro era stato il lato landside dell’aerostazione. Qui venne realizzata un’area di 11.500 mq caratterizzati, al piano partenze, dalla realizzazione di una galleria commerciale lunga 278 metri e sormontata da una copertura metallica con pianta trapezoidale, costituita da un graticcio di travi bidirezionali in acciaio rivestite e vetri piani che seguono l’andamento curvilineo attraverso un sistema di curvatura chiamato cold bending.

Il nuovo duty free

All’interno di questi nuovi spazi si inserisce il rinnovamento dei punti vendita Lagardère: il duty free, cinque ristoranti, tre negozi di moda e altrettanti store dedicati ai travel essential. Per quanto riguarda il duty free, Lagardère ha rivisitato il format Aelia: 1.200 mq (a cui si aggiungono i 400 mq in area extra-Schengen) progettati attorno a quattro concetti chiave. Il primo è Here and Nowhere Else con cui si vuole mettere in risalto l’ampio spazio dato a numerosi brand italiani esclusivi (come Pallini, Bulgari, Acqua Di Parma, Dolce&Gabbana, Diego della Palma, Trussardi, Armani, ecc) affiancati a una selezione d’ispirazione veneziana per quanto riguarda le referenze fine food e vini. Il secondo è Facilitations, ossia il servizio informativo diffuso che consente ai passeggeri di tenere traccia, attraverso una serie di monitor, degli aggiornamenti sul proprio volo senza l’ansia di raggiungere il gate. Il terzo è stato denominato The Art of the Gift e sottolinea l’opportunità di trovare il regalo giusto all’interno del punto vendita, in cui è stato potenziato anche il servizio di confezionamento offerto dal personale alla cassa. Infine, From Customer to a Guest accende i riflettori sull’importanza che Lagardère ripone nello shopping come momento di relazione umana che garantisce attraverso l’attuazione di un protocollo su misura per accogliere e assistere i viaggiatori all’interno del duty free. Una riorganizzazione frutto dell’esperienza internazionale del gruppo presente in 34 paesi del mondo con 4.500 negozi e che in Italia gestisce più di 120 negozi e circa il 50% del mercato duty free generando un fatturato annuo di 330 milioni di euro negli aeroporti nostrani: «Utilizziamo la nostra expertise internazionale in merito alla conoscenza del cliente e alla gestione dei fornitori – ha sottolineato Lucio Rossetto, ad di Lagardère Travel Retail Italia – Ciò è particolarmente vero per le principali categorie duty free quali profumi, cosmetici e liquori. Tuttavia le esigenze sono sempre più diverse a seconda del segmento della clientela e dell’ubicazione degli aeroporti: dagli hub intercontinentali ai terminal low cost, le soluzioni devono essere ragionate e adattate».

Ristorazione, travel essential e fine food su misura

Con la stessa logica del duty free sono stati realizzati anche i punti vendita della ristorazione, dei travel essential e del fine food (per un totale di 3.800 metri quadri). In quest’ultima categoria, per esempio, la Bottega dei Sapori è la prova concreta della collaborazione fra retailer e produttori locali. Per quanto riguarda i travel essential, oltre al classico format Relay, Lagardère ha deciso di puntare sui souvenir di qualità con il negozio World of Venice in cui si possono trovare gli oggetti più iconici dell’artigianalità veneziana (vetro di Murano compreso). Più profondo, invece, l’intervento sui punti vendita della ristorazione: «Ogni aeroporto deve rispondere a specifiche esigenze e creare un’offerta unica agli occhi del viaggiatore. Non è più possibile – ha ammesso Rossetto – adottare l’approccio “catena” o “uno per tutti”». Per questo l’offerta food, sviluppata su 5 format diversi, fonde un’atmosfera glocal con una continua ricerca dell’unicità. Emporio del Grano, per esempio, ruota attorno a una struttura che si concentra su spazi in cui la genuinità della cucina italiana incontra un ambiente alla moda lato landside. Un’interfaccia mobile, inoltre, assiste i viaggiatori durante le ordinazioni mentre il tempo di consegna viene mostrato al banco consentendo ai clienti di rilassarsi prima della partenza. L’insegna Natoo, invece, presenta il format “Healthy All The Way”: uno spazio per la ristorazione sul lato airside di 130 mq per soddisfare le esigenze dei consumatori che desiderano mangiare in modo salutare. Un’insegna che ha già riscosso grande successo fra i passeggeri facendo registrare performance positive che hanno rivitalizzato un angolo dell’aeroporto ancora poco sfruttato e che ora riesce a esprimere a pieno le proprie potenzialità. Più rustico il format Rustichelli&Mangione che, fedele alla tradizione ma in modo moderno, riflette tutta l’autenticità e i gusti dei prodotti da forno italiani. Per chi ama il caffè, le possibilità sono due: C. Coffee Lovers punta ai clienti internazionali dello scalo proponendo, attraverso una formula veloce, la qualità e i sapori di casa; Torrefazione Cannaregio ricorda il tipico negozio di caffè veneziano dove è possibile assaggiare una miscela unica e alcuni dei dolci tipici della tradizione italiana preparati al momento. A chiudere il cerchio delle novità in casa Lagardère, il settore fashion che può contare su quattro nuovi brand: Max Mara, Ferrari, Ray-Ban e, prossimamente, Rimowa.

Da Tessera uno sguardo a est

Detto dei piani di sviluppo di Save e del nuovo riassetto commerciale operato da Lagardère, il focus si sposta sul target di riferimento dell’aeroporto. Se, infatti, la percentuale di passeggeri internazionali si aggira attorno all’87% del totale, una parte qualitativamente importante la giocano i turisti cinesi (circa 100mila all’anno nello scalo veneto). Una particolare categoria di passeggeri a cui, da dicembre 2017, l’aeroporto di Venezia si è avvicinato grazie al certificato “Welcome Chinese”. Realizzato nel 2018 in occasione dell’Anno del Turismo Europa-Cina, Welcome Chinese è anche il nome dell’unica realtà ufficiale approvata dal governo cinese per il trasferimento di informazioni agli operatori europei, in grado quindi di assicurare (attraverso gli accordi con i più importanti tour operator e i grandi hub di comunicazione cinesi) i “numeri” di un’operazione che mira a migliorare i servizi rivolti a chi proviene dal paese asiatico. D’altronde, Venezia è una meta particolarmente apprezzata dai turisti cinesi che hanno rappresentato, nel 2017, la prima nazionalità nel mercato tax free shopping, con un peso del 34% sul totale (dati Global Blue, ndr). Flussi che, in futuro, potrebbero trovare nell’area Tessera (dove sorge l’aeroporto) una maggiore offerta retail grazie ai progetti che intendono dar nuovo rilancio all’area. Su tutti, lo stadio del Venezia F.C. e il connesso retail park. In attesa che le trattative per il primo volo diretto verso Pechino raggiungano la destinazione.

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