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Un nuovo piano di sviluppo per la catena di discount MD che punta a dare battaglia a Lidl e Aldi sul mercato italiano. A partire dall’acquisizione di 21 supermercati precedentemente appartenuti al gruppo Abate.

In occasione delle celebrazioni per il 25° anno di attività, MD ha presentato un investimento da un miliardo di euro per il triennio 2019-21 destinato alla realizzazione di 140 nuovi punti vendita e al rinnovamento di altri 125-50 già esistenti.

L’acquisizione

Con un’offerta di 30 milioni di euro, MD si è assicurata 21 supermercati del gruppo Abate messi all’incanto dal tribunale fallimentare di Catania. La catena discount si è così assicurata i punti vendita a marchio Uno discount di Catania e provincia, oltre che alcune strutture nelle province di Enna (Piazza Armerina e Leonforte) e Siracusa(Augusta). Un’operazione che va a incrementare una già consistente presenza di MD nella regione, dove oggi operano 35 punti vendita diretti e 32 affiliati, serviti dal moderno centro distributivo di Dittaino in provincia di Enna, di oltre 30.000 metri quadri. Prima dell’apertura al pubblico, questi store verranno sottoposti a lavori di ristrutturazione che terminerà la prossima estate. L’obiettivo è quello di riconvertire i format per adattarli alla nuova offerta che, oltre al consolidato rapporto con una 60 di brand, comprenderà le referenze della linea premium “Lettere dall’Italia”, con prodotti Igp, Dop e Doc: «è la prima volta che una catena nata come discount crea proprie referenze con caratteristiche di questo tipo. Entro dicembre l’assortimento crescerà fino a rappresentare tutte le categoria merceologiche e tutte le Regioni», ha spiegato Patrizio Podini, fondatore e presidente di MD.

Il piano di sviluppo

L’acquisizione si inserisce all’interno di un piano di sviluppo triennale di cui fa parte anche la creazione di un polo logistico robotizzato di 92mila mq in provincia di Bergamo. A sostenere la crescita, delle prestazioni in crescita certificate dal bilancio 2018: vendite nette a quota 2,5 miliardi con un +7,7% sul 2017, ebitda superiore ai 130 milioni e uno scontrino medio che si è alzato di due euro (20 contro 18 euro nel 2017).

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