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Franchising più forte della crisi, grazie a una crescita del 17% dal 2008 a oggi. Lo certifica il Rapporto Assofranchising 2019, presentato a Roma il 5 giugno, che fotografa una realtà dinamica con più insegne (+3,4%), punti vendita (+4,5%), occupati (3,8%) e fatturato (+2%).

Chiari i numeri del report che prendono in considerazione i dati aggregati del 2018, anno in cui il giro d’affari del franchising ha toccato quota 25 miliardi di euro dando lavoro a oltre 200mila persone.

Una formula per l’internazionalizzazione

Diversi i dati analizzati dal Rapporto Assofranchising. Tra questi emerge come la formula commerciale dell’affiliazione sia un ottimo strumento per l’internazionalizzazione dei brand italiani che all’estero, nel 2018, hanno messo a segno un +7,6% di punti vendita (contro il +1,4% registrato dai master di franchisor stranieri in Italia). D’altronde, che il franchising sia un settore in salute lo testimoniano anche i dati storici: dal 2014 ad oggi, gli occupati sono cresciuti del 10,9%, i punti vendita l’8,3% e il giro d’affari del 7,8%. E andando a ritroso, fino al 2008, anno della crisi finanziaria, il franchising si dimostra anche uno dei veicoli ideali per l’espansione di marchi stranieri nel Belpaese: +35,8% in 10 anni di imprese estere che hanno deciso di investire in Italia. Un’evidenza di come ancora in Italia i margini di crescita in questo settore siano potenzialmente altissimi.

Le dichiarazioni

Italo Bussoli, presidente Assofranchising

«Il franchising si afferma sempre di più in Italia come formula di successo e di investimento sicuro. Crea occupazione, crescita economica e attira i marchi stranieri per investimenti in Italia. Un dato per tutti: dal 2002 ad oggi sono stati creati in Italia oltre 70mila nuovi posti di lavoro grazie proprio al franchising», ha dichiarato Augusto Bandera, segretario generale Assofranchising. Sulla stessa onda anche le parole del presidente Assofranchising, Italo Bussoli: «Il franchising in Italia gode di ottima salute e ciò credo sia dovuto anche al lavoro svolto in questi anni dalla nostra associazione. Abbiamo una legge sul franchising, e siamo un punto di riferimento sicuro per tutti coloro che vogliono entrare a far parte del sistema supportandoli e accompagnandoli in ogni fase di sviluppo dell’attività».

Chi sale e chi scende: i numeri 

Andando più in profondità, il Rapporto Assofranchising assegna alla Lombardia il primato di area con il maggior numero di insegne presenti (268), seguita dal Lazio (107) e dal Veneto (90). Ma allargando lo spettro, è il Sud Italia che nel 2018 ha conquistato il primo posto per fatturato e numero di punti vendita, scalzando il Nord Ovest, che mantiene la leadership in termini di occupati. In termini di categoria merceologica, è il settore della ristorazione a viaggiare a gonfie vele: bar, gelaterie, pub e pasticcerie segnano un +20% rispetto all’anno precedente con un giro d’affari di 447 milioni di euro e 5.500 occupati. Sale anche la nicchia dell’alimentare specializzato che, sulla scia delle mutate esigenze dei clienti, ha visto incrementare il proprio fatturato del 23,3% superando i 227 milioni di euro. In calo, invece, librerie e profumerie che perdono, rispettivamente, il 19,2% e il 15,5%. Più contenuta la perdita della Gdo food con un -2% che, tuttavia, non intacca un fatturato superiore ai 7 miliardi di euro e incide per il 30,9% sul totale del giro d’affari del franchising.

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