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L’aeroporto di Napoli, guidato da Gesac, nell’ultimo quinquennio ha visto aumentare il proprio traffico passeggeri dell’82%. Un risultato in cui l’offerta commerciale (54 punti vendita) ha giocato un ruolo fondamentale per rispondere a un’utenza variegata. E l’espansione non si arresta: prossima tappa, settembre-ottobre 2019.

L’area arrivi dell’Aeroporto di Napoli

Quando si guarda ai numeri degli aeroporti italiani, i valori assoluti non dicono tutto. Spesso è dietro al tasso di crescita che si nascondono i progetti più interessanti. È il caso dell’aeroporto internazionale di Napoli che, con i suoi 9.932.000 passeggeri aumentati del 15,9% nel giro di un anno, ha dato i segnali di maggiore vivacità. Merito anche di un’offerta retail che, sotto la guida di Sergio Gallorini e Sabrina Ruggiero, rispettivamente commercial consumer director e retail & vip services manager di Gesac, ha saputo rinnovarsi e spingere sulla giusta combinazione tra food e commercio tradizionale raggiungendo i 15 milioni di euro di ricavi per un totale di 54 punti vendita. Risultati che premiano le azioni della governance di Gesac, la prima società di gestione privata di un’aeroporto in Italia alla fine degli anni ’90 sotto il controllo della Baa-British Airport Authority. Nel 2010, la cessione della maggioranza a F2i Sgr. Da lì in poi un percorso di crescita: lo scalo di Napoli ha registrato negli ultimi cinque anni (2013-2018) un incremento pari all’82% del traffico passeggeri.

La crescita si vede

Il cantiere dei lavori di ampliamento

A pochi chilometri dal centro,raggiungibile con mezzi propri o tramite il servizio Alibus (in attesa che i lavori per la metro siano completati nel 2024), l’aeroporto di Napoli è un’estensione della città. E continua a crescere. L’ultimo ampliamento in programma, da 5.550 mq e 11,4 milioni di euro, prevede l’aggiunta di una nuova ala per la sala arrivi e quella partenze. Tra i primi a trovare posto qui, landside, saranno gli operatori rent a car che attualmente sono posizionati fuori dal terminal. Si sposteranno di poco, invece, i format food Tradizione Italiana (caffetteria con offerta di ristorazione veloce e snack frutto dell’attività consortile che raggruppa 12 realtà del territorio) e Fratelli La Bufala (pizzeria con forno a legna e preparazione a vista che offre anche un ampio menù mediterraneo) che manterranno i rispettivi dehors esterni. All’interno del terminal, sempre per quanto riguarda l’offerta food, nella zona arrivi trova posto anche il minimarket Crai. Spostandosi al piano superiore, da dove poi si accede ai varchi di sicurezza, la proposta retail prevede una galleria commerciale sul lato est e una food court sul lato ovest. Qui, a fare da àncora, è il punto vendita McDonald’s (con 100 posti a sedere e una nuova terrazza all’aperto) a cui si affiancano il format di pasticceria e rosticceria Moccia e quello di piatti pronti e veloci MO Cafè. Relativamente alle insegne non-food, i due punti forti sono Victoria’s Secret (che, nonostante l’apertura dello stesso brand in centro città rappresenta ancora una forte attrazione per l’intera popolazione che insiste sull’aeroporto) e Carthusia (famosa insegna di essenze locale con referenze pensate in comodi formati da viaggio). A corredo, la proposta di moda femminile Camomilla Italia e quella Silvian Heach. La libreria Feltrinelli, assieme all’occhialeria Sunglass Up e alla tabaccheria Sustore completano le presenze nella galleria commerciale in fase di rinnovamento. La tabaccheria potrebbe presto cambiare operatore (con importanti player già alla finestra), mentre è attesa l’apertura del format a base di healthy food e spremute, Natoo. Dal punto di vista dei servizi, invece, a ingrandirsi sarà l’ufficio distaccato dell’anagrafe cittadina. Aperto per assistere i passeggeri che si fossero dimenticati della carta d’identità o il passaporto, in poco tempo è diventato un polo d’attrazione per l’intera città che qui trovava risposte più efficienti rispetto all’ufficio comunale (tant’è che si è dovuto riservare l’accesso ai soli utenti muniti di biglietto aereo). Operazione che esprime il chiaro intento del menagement di Gesac: stante un dwell time di circa due ore, fornire un’offerta commerciale a tutto tondo, molto sviluppata e capace di rispondere alle esigenze di passeggeri e accompagnatori con la stessa qualità.

Un passeggero, cinque profili, due proposte

Con le sue 109 rotte per il 2019, un piano di crescita del network, che prevede degli incentivi per quei vettori che vorranno contribuire a raggiungere gli aeroporti stabiliti
da Gesac per il 2019-20 (generando così un incremento della connettività intercontinentale, sviluppo delle rotte con maggiore traffico passeggeri e dei viaggi destagionalizzati), e un picco nella stagione calda, il profilo del passeggero che utilizza l’aeroporto di Napoli risulta estremamente variegato. Tanto che sono 5 i cluster individuati dalla società di gestione dello scalo per leggere i flussi. Ci sono i viaggiatori business, sia dipendenti che liberi professionisti; quelli leisure, turisti stranieri che viaggiano in coppia (spesso anziani e alto spendenti) o emigrati di ritorno; il residente, napoletano o meno che utilizza lo scalo come punto di partenza (per una catchment area che arriva fino in Calabria, Molise, Basilicata). Non sorprende quindi che, dopo i controlli di sicurezza, la disposizione delle aree commerciali abbia seguito una logica di sdoppiamento. Superato il duty free targato Dufry, in cui merita una sosta l’allestimento “Thinking Naples” il cui layout è caratterizzato dalla riproduzione delle maioliche del monastero di Santa Chiara e una pavimentazione che mima i classici sanpietrini delle vie del centro, la galleria commerciale airside si sdoppia. Al primo piano, un’offerta premium; al secondo una proposta più casual.

Parte tutto dal food 

Anche in zona airside, tutto parte dal cibo. Dopo l’abbandono di Autogrill nel 2013, che ha lasciato “vuoti” 5 punti vendita, la priorità per Gesac è stata quella di costruire un’offerta che mettesse al primo posto la territorialità, quel sense of place che differenzia l’aeroporto e la città dalle altre destinazioni. Ecco allora che il primo punto vendita che si incontra superati i controlli di sicurezza è Iamme: mozzarella bar contemporaneo con offerta di caffetteria e yogurteria. Segue, poco lontano, il ristorante San Gregorio: menù mediterraneo con ottima scelta di materie prime e vini del territorio (provenienti dall’omonima cantina che sorge in provincia di Avellino) che può avvantaggiarsi dell’affaccio sulla pista e la condivisione delle sedute nella lounge degli imbarchi. Nel mezzo, una serie di punti vendita moda e accessori come Pinko, Coccinelle, Boggi Milano, Moleskine, Fedon, M2C-Saint Barth (costumi da bagno), Gutteridge (abbigliamento uomo), Aeronautica Militare, Roberta Biagi (moda e accessori femminili) e un altro store Carthusia. Per quanto riguarda le referenze confezionate, oltre alla cioccolateria Venchi, c’è lo spazio dei corner shop. Pensata nel 2014 come showroom per firme locali o che volessero testare il proprio marchio in ambito travel, con contratti dai sei mesi ai due anni, quest’area col tempo ha acquistato una sua stabilità in termini di presenze commerciali: i guanti Andreano, l’oggettistica da coffee culture di Kimbo Enterteinment, un banco di vendita caramelle e uno dedicato all’occhialeria. A questi si aggiungono, in due stand alone, il pasta store Di Martino (in cui è possibile acquistare, e farsi spedire a casa, la pasta confezionata sia nell’incarto tradizionale sia nel più affascinante packaging di latta firmato Dolce&Gabbana) e la pasticceria Vincenzo Bellavia, capace di realizzare dei pacchetti da viaggio a base delle migliori produzioni dolciarie partenopee. Proseguendo oltre la lounge, si incontrano i punti vendita Giappo (sushi bar nato da un’idea imprenditoriale tutta napoletana, a dispetto del nome, e che sarà ulteriormente ampliato per andare incontro ai gusti dei passeggeri internazionali), affiancato dal corner dell’acetificio De Nigris e, poco più in là, l’innovativo e interattivo format WorkEat: brand torinese che coniuga la pausa pranzo con le esigenze di lavoro e connettività dei passeggeri (si può ordinare e pagare comodamente seduti a tavola attraverso un tavolo touch screen). Al piano terra della zona imbarchi, l’offerta commerciale parte dalla stecca denominata “Italian Lifestyle” in cui sono comprese le insegne di Pianoforte Holding: Yamamay, Jacked e Carpisa in un format senza soluzioni di continuità, in cui gondole e scaffali si fondono l’uno all’interno dell’altro. Più avanti, si scorgono il banco di prodotti lattiero-casearii di Fattorie Garofalo (che fa del layout un po’ retrò il suo punto di forza, oltre alla mozzarella di bufala), l’innovativo punto di ristoro Farine di 200 mq con produzione di panificati a vista in un ambiente dalle linee pulite caratterizzato da soluzioni di arredo in legno chiaro, l’elettronica Uniero e i gadget artistici di Museum Shop. Conclude la camminata, in prossimità del controllo passaporti extra-Schenghen, Dubl: wine bar di classe con proposta food di qualità, ideale per aperitivi e un momento di relax serale in un layout internazionale e un servizio estremamente curato.

Gli sviluppi futuri

Detto dell’ampliamento, che dovrebbe essere operativo entro fine anno, gli spazi attuali vedranno un sostanziale allungamento verso ovest sia dell’area landside che airside. Soprattutto dopo i controlli, l’incremento di superficie (circa 3.950mq) porterà a una rimodulazione degli ingombri. Giappo raddoppierà prendendo lo spazio di Fedon che sarà spostato nell’attuale store Aeronautica Militare, che a sua volta verrà dimezzata. Anche la sala vip, già accorpata dopo l’addio di Alitalia, sarà allungata. Mentre la galleria commerciale del primo piano vedrà l’introduzione di tre nuovi punti vendita (340 mq totali aggiuntivi). Un’operazione che certifica «il potenziale insito nell’aeroporto. Sapevamo che c’era ma bisognava organizzarlo meglio», ha affermato Sabrina Ruggiero. Per farlo emergere, inoltre, «Gesac si è impegnata in una campagna di brand awareness invitando in città influencer e blogger per dare una visione diversa della città e migliorare la reputazione di Napoli come meta turistica e dello scalo come punto d’arrivo e partenza», ha spiegato Sergio Gallorini. E i feedback positivi non sono mancati. Tanto che ora anche il ministero per i Trasporti e quello per lo Sviluppo Economico hanno certificato il ruolo dell’aeroporto di Napoli come capofila per la mobilità aeronautica regionale. Nel mese di maggio, infatti, è arrivata la firma per il passaggio della gestione totale dell’aeroporto di Salerno alla società Aeroporto Costa d’Amalfi, spianando così la strada ai lavori di adeguamento dello scalo e alle procedure per la fusione con Gesac che porterebbe alla nascita del polo aeroportuale campano. Una possibilità che proietterebbe Napoli a superare l’attuale record di passeggeri.

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