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Un anno dopo il primo rimpasto, la famiglia Rotelli ridisegna la governance del Gruppo Ospedaliero San Donato che ha chiuso il 2018 con ricavi intorno agli 1,66 miliardi di euro e un Mol di 220 milioni (in calo rispetto ai 225 milioni dell’anno precedente). E per continuare a crescere è già pronto un investimento da 800 milioni da qui al 2025.

Il Gruppo Ospedaliero San Donato è il primo operatore ospedaliero privato in Italia dove gestisce 19 ospedali, di cui 3 Irccs. All’attivo anche un network retail di cinque cliniche sotto l’insegna Smart Clinic situate all’interno di altrettanti centri commerciali.

Le nomine

Fra i nomi nuovi del management del Gruppo Ospedaliero San Donato spicca, senza dubbio, quella dell’ex ministro Angelino Alfano che prende il posto di presidente precedente ricoperto da Paolo Rotelli, primogenito di Giuseppe Rotelli, scomparso nel 2013 dopo 33 anni al timone del gruppo fondato nel 1957 dal padre Luigi. «Il rinnovo di alcuni organi amministrativi – si legge in una nota del Gruppo – ha l’obiettivo di far entrare nella governance aziendale figure altamente qualificate e motivate per intraprendere le sfide future». Fra queste ci sono anche l’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni, l’ex McKinsey Vittorio Terzi, l’ex direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini e l’ex presidente e ad di Ntv-Italo, Andrea Faragalli Zenobi.

Le dichiarazioni e i piani

«Dopo la scomparsa di mio padre, mi sono sentito in dovere di prendere le redini del gruppo per dare un segnale forte di continuità e unità ma oggi per continuare a crescere è essenziale affiancare competenze diverse dalle nostre», ha spiegato Paolo Rotelli durante la presentazione dei nuovi vertici avvenuta al San Raffaele di Milano (rilevato dal Gruppo nel 2012). Gli obiettivi, infatti, puntano all’internazionalizzazione della propria rete di poli ospedalieri: dalla Russia all’Africa, passando per il Medio Oriente (dove è già una realtà negli Emirati Arabi). Una prospettiva che non chiude le porte a possibili partnership con aziende del farma, altri poli ospedalieri o investitori stranieri.

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