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Ha preso avvio il progetto di ampliamento dello scalo “Falcone-Borsellino” che aumenterà del 42% lo spazio dedicato alle attività commerciali per un ritorno economico che dovrebbe attestarsi intorno ai cinque milioni. E nel frattempo i passeggeri continuano a crescere.

Da sinistra, Giovanni Battista Scalia (ad Gesap) e Tullio Giuffé (presidente Gesap)

Tre anni per dispiegare il proprio potenziale. A partire da luglio. In questo lasso di tempo, i progetti di Gesap per l’aeroporto “Falcone-Borsellino” di Palermo prevedono l’ampliamento del terminal per adeguarlo a standard di offerta e servizio europei. Una scelta resasi necessaria di fronte alle performancedi traffico passeggeri che, nel 2018, hanno raggiunto quota 6.600.000 (+15% rispetto al 2017). E non smettono di crescere: a maggio di quest’anno, con la stagione estiva alle porte, i dati parlavano di 655.680 viaggiatori mensili (+7% pari a 43mila passeggeri in più rispetto a maggio 2018) e 4.860 voli (+11%). Numeri e trend che puntano dritti verso i 7,5 milioni di passeggeri a fine 2019 e su cui Aci ha messo il proprio cappello organizzando qui uno degli eventi del 2020. «Il 2018 è stato eccezionale, un premio agli sforzi e agli investimenti messi in campo dalla società di gestione, sia sul fronte dei servizi ai passeggeri sia su quello delle relazioni con le compagnie aeree. Alla soddisfazione per il posizionamento rilevante sia in campo nazionale sia in Europa quest’anno porteremo a termine obiettivi ancora più sfidanti, utili al consolidamento dello scalo», ha spiegato Tullio Giuffré, presidente di Gesap. In testa, ovviamente, il progetto che riconfigurerà lo scalo a partire dagli interventi antisismici e di sicurezza per poi concentrarsi sull’offerta commerciale che passerà da 2.890 mq a 4.100 mq per un aumento del 42 per cento. L’idea è di fornire una proposta maggiormente segmentata che tenga conto delle esigenze del passeggero (soprattutto quello internazionale che a Palermo ha una quota del 25% e cresce a tassi del 30%). Più nel dettaglio, le location retail passeranno da 10 a 19 e quelle food da 6 a 10. Il tutto per generare un fatturato di 5 milioni di euro. «La differenziazione dell’offerta si è resa necessaria perché le abitudini, le aspettative e i trend di consumo sono cambiati. Il food, da questo punto di vista, fa da capofila rispetto ad altri mondi commerciali. Oggi, chi mangia non lo fa per saziarsi ma per provare un’emozione, un’esperienza diversa che va dall’hamburger al piatto tipico, passando per i menu healthy e quelli tematici», ha raccontato l’ad Giovanni Battista Scalia.

Tre piani non bastano più

Sviluppato su tre piani, l’aeroporto “Falcone-Borsellino” di Palermo occupa una superficie di 37.264 mq che, a lavori di ampliamento conclusi, supererà i 44mila mq di estensione. Merito dell’ingrandimento “orizzontale” dei vari livelli che andrà a incorporare l’attuale terrazza vista mare. In tale contesto, l’area che subirà meno modifiche è quella degli arrivi (già ampliata nel 2016 a 3.300 mq recuperando lo spazio di un ex-parcheggio) dove, peraltro, troverà spazio un punto vendita grab&go di 150 mq che affiancherà il già presente Tentazioni Caffè, punto d’appoggio sia per gli accompagnatori che per chi atterra grazie a una proposta veloce, dalla colazione allo snack. Su questo livello sono distribuiti anche 13 operatori rent-a-car che generano un volume d’affari di 51 milioni di euro all’anno e rappresentano una delle principali scelte in termini di mobilità turistica (che nel 44% dei casi è la finalità con cui il passeggero arriva a Palermo). Salendo al secondo piano, trovano posto i 36 banchi del check-in (rimodulati durante gli interventi dell’aprile 2017 che hanno aggiunto 10 desk) e il punto vendita Time Caffè (colazioni e spuntini) che presto sarà affiancato da altre attività retail. Arrivati al terzo piano, il passeggero incontra il primo nucleo sostanzioso di offerta commerciale che, per quanto riguarda gli operatori, può contare su due master contractor come Autogrill per la parte food e Lagardère Travel Retail per quella non-food. Qui, attualmente, ai due lati di una passeggiata che conduce direttamente ai varchi di controllo trovano posto il travel essential Hub, lo store di moda femminile Camomilla Italia, la famosa pasticceria Palazzolo (che offre un tipico pacchetto di cannoli espressi da viaggio), i souvenir di Discover Sicily, i costumi da bagno firmati MC2 Saint-Barth e l’occhialeria di Nau!. A distinguersi, comunque, sono il self service con cucina a vista e sedute riservate Territori d’Italia e il bar gelateria I Quattro Canti. Nelle intenzioni di Gesap, questo livello dell’aerostazione dovrebbe trasformarsi in una vera e propria via dello shopping che riesca sfruttare al meglio il flusso dei passeggeri e la forma a L dell’area. In questo modo verrebbero anche risolte due potenziali criticità dell’infrastruttura: la gestione dell’attuale ristorante in terrazza (che sarà presidiato da un punto vendita food nuovo di zecca) e il fronte varchi che sarà ricomposto su un’unica linea.

Duty free extra-large

Superati i controlli di sicurezza, si accede al duty free in modalità walkthrough caratterizzato dalla compresenza del format Relay e Aelia che, insieme, occupano circa 900 mq (di cui 200 dedicati alla proposta travel essential e 700 destinati alle vendite tax free); solo Fiumicino può vantare una superficie superiore. Ristrutturato nel 2017 recuperando un’area precedentemente occupata da uffici (ora tutti riposizionati in un centro direzionale unico poco lontano dal terminal) e organizzato nel tradizionale format a sezioni merceologiche, fin dal primo passo si riconosce un layout in stile siciliano grazie a colori tenui su cui spiccano le mattonelle colorate del pavimento e le gondole espositive a forma di carretto. Particolari che colpiscono a causa della loro sostanziale assenza nelle altre aree dello scalo. «Il brand Sicilia è uno dei più conosciuti e graditi al mondo quindi è normale che i passeggeri qui si aspettino tanta territorialità, ma finora non siamo riusciti a trasferirla alla nostra offerta commerciale. Il prodotto siciliano deve diventare maggiormente protagonista, in un’ottica di equilibrio con le altre merceologie», ha ammesso Natale Chieppa, direttore generale Gesap. Per questo, la stecca dedicata ai prodotti tipici della gastronomia siciliana (dai dolci alle conserve passando per l’olio e i pistacchi) rappresenta una vera e propria sosta obbligatoria. Magari per comprarsi un arancina da portare con sé (se ne sono vendute circa tremila nel solo mese di maggio). Di sicuro, grazie alla prossima espansione, il duty free potrà contare su una ancor maggiore profondità di offerta. In particolare, sarà ampliata la piazza centrale da cui si accederà alla rinnovata sala vip da 100 metri quadri.

Airside e non solo

Lo Sky Bar in airside

Arrivati in prossimità della zona imbarchi, l’offerta attualmente risulta risicata. Due le insegne presenti: il lounge restaurant Sky Bar con sedute riservate e servizio al tavolo; e Sicilò con le sue ceramiche e la selezione di prodotti tipici. Non è un caso, quindi, che il primo vero intervento dell’ampliamento punti a potenziare la proposta food&beverage con l’apertura di un wine bar sviluppato da Autogrill a insegna Mediterraneo. Per quanto riguarda il segmento retail, invece, presto saranno introdotte le novità firmate da Lagardère. «Quest’anno toccheremo quota 7,5 milioni di passeggeri dopo che, nel 2013, ne abbiamo registrati 4 milioni. Non nascondo che ora le aziende abbiano un interesse più spiccato anche per le aree meno sfruttate dello scalo. D’altronde, per quanto riguarda gli eventuali ritorni economici di chi investe, Gesap sta dimostrando una realtà solida e capace generare 4 milioni di fatturato (e un ebitda di 14,8 milioni di euro, ndr) nell’ultimo esercizio. Insomma, siamo nel momento della vera internazionalizzazione dell’aeroporto», ha puntualizzato Scalia.

Il nuovo punto vendita Mediterraneo

In prospettiva, «la Sicilia può diventare il volano per un’ulteriore crescita dello scalo. Faccio un esempio: Palma di Maiorca fa 21 milioni di passeggeri, Cipro ne fa 30 milioni e l’Irlanda ancora di più. Sono questi i termini di paragone, i benchmark con cui Palermo deve confrontarsi», ha rilanciato Chieppa. E in attesa che l’ampliamento sia completato, i driver per continuare a crescere non mancano. A partire dai vettori e dalle rotte. Per l’estate 2019, infatti, sono 107 le destinazioni raggiunte (84 voli di linea e 23 voli charter) che mettono il capoluogo siciliano in collegamento con 26 Paesi attraverso 31 compagnie aeree.

N.G.