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I numeri e i trend mondiali del settore duty free e travel retail nel commento di Kevin Rozario.

Aumenta il numero di provider di dati che rispondono alle necessità del business travel retail. Questo riflette la crescente sofisticazione dei mezzi con cui operatori e brand targettizzano – e catturano – le vendite dei segmenti di passeggeri. Per esempio, lo staff che si occupa delle vendite viene formato in modo diverso a seconda che si approccino a clienti Millennials o della Generazione Z; i retailer aeroportuali cambiano la presentazione in-store del prodotto durante la giornata per seguire il mix di nazionalità; e alcuni brand si stanno servendo di social media e influencer per trainare le vendite del canale.

Nella caccia alla spesa extra, Horizon Research, M1nd-set, Moodie Davitt Report e NPD Travel Retail sono solo alcuni dei fornitori di dati a cui rivolgersi. D’altronde, con una spesa per passeggero sostanzialmente piatta e sempre più servizi che si spostano online, la necessità di maggiori dati sembra inevitabile. Ma potrebbe rilevarsi poco chiara. A giugno, M1nd-set ha lanciato un nuovo servizio di profilazione che permette agli utilizzatori del canale aeroportuale di capire più in profondità il potenziale di conversione rispetto al mix dei passeggeri e alle loro caratteristiche. Il profilo che ne deriva è definito sia dal numero di nazionalità che viaggia attraverso un aeroporto, sia attraverso il numero di destinazioni finali offerto.

Le analisi mostrano che alcuni dei maggiori aeroporti per i passeggeri internazionali si posizionano molto bassi in classifica in termini di diversità, particolarmente in Asia e Nord America. Ma è un dato rilevante? Se uno di questi aeroporti – Incheon International in Corea del Sud – è scarso in termini di diversità ma molto forte per quanto riguarda il traffico cinese, c’è un impatto nella sua capacità di generare alte spese per passeggero? M1nd-set afferma che è importante capire la correlazione positiva e negativa fra gli aeroporti in termini di diversità e la soddisfazione oppure fra il livello di spesa e altri comportamenti d’acquisto al duty free.

A questo riguardo il portavoce dell’azienda Pablo Saez-Gil ha detto: «Osservare gli aeroporti solo attraverso la loro stazza non è abbastanza. Non è più solo una questione di numeri, ma di come questi numeri descrivano il profilo dei passeggeri per destinazione e attraverso il tasso di connettività di ogni infrastruttura». In conclusione, con la sovrabbondanza di dati a nostra disposizione, tirare i giusti fili per ottimizzare le strategia di vendita migliore non sembra meno difficile che in passato.

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