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Con il “de-bridge” del 26-27 ottobre, il “Forlanini” torna operativo dopo tre mesi di lavori per il rifacimento della pista e l’installazione di nuovi sistemi per lo smistamento bagagli. Ma i lavori di restyling dell’aeroporto di Linate non si fermano. Prossima tappa: 2021.

Chiudere un aeroporto in piena estate, con frotte di turisti pronti a mettersi in viaggio, potrebbe sembrare un autogol per qualsiasi azienda di gestione. Non per Sea, però, che il 27 luglio ha aperto il cantiere di Linate e deviato il traffico all’aeroporto di Malpensa (e in maniera minore a quello di Bergamo) lasciando spazio a eventi di respiro nazionale che hanno mantenuto comunque vivo l’aeroporto (su tutti, la tappa del Jova Beach Party e l’Air Show 2019). Un’operazione conclusa con successo tre mesi più tardi quando il “de-bridge” di ritorno, nella notte fra il 26 e il 27 ottobre, ha riportato a casa mezzi, macchinari e personale indispensabili per garantire la piena operatività dell’aerostazione. Si è conclusa così la seconda fase dello sviluppo della Nuova Linate, un progetto di restyling e potenziamento dell’infrastruttura che dovrebbe essere completato entro il 2021 all’interno del masterplan Sea da 550 milioni di euro con scadenza 2030.

I cantieri estivi

In particolare, i lavori estivi hanno riguardato le piste di decollo-atterraggio (lunga 2,4 chilometri e larga 60) e quella di rullaggio per un importo complessivo di 21,8 milioni di euro di investimenti. La normativa vigente, infatti, obbliga il gestore a una manutenzione delle piste ogni 15-20 anni, come dimostrano i precedenti ammodernamenti del 2002 e del 1982. L’operazione ha riguardato il rifacimento del manto per uno spessore totale di circa 60 centimetri e la sostituzione delle testate in calcestruzzo con altre in cemento, materiale più flessibile e sicuro. Interventi necessari, così come le tempistiche dal momento che per la lavorazione della pista erano necessarie delle condizioni meteo stabili e un clima caldo per la riasfaltatura. Contemporaneamente, Sea ha concluso anche l’installazione, avviata lo scorso dicembre, di quattro nuovi sistemi Bhs (Baggage handling system), ovvero l’impianto che gestisce le valigie e le prepara prima dell’imbarco sull’aereo, per un importo pari a 10,9 milioni di euro. Anche in questo caso, la parola d’ordine è stata “sicurezza” dal momento che questi sistemi di ultima generazione permettono controlli più accurati delle valigie accorciando i tempi di verifica e smistamento.

Il bridge verso Malpensa

Per rendere possibili i lavori a Linate, Sea ha dovuto intervenire anche sullo scalo di Malpensa con un investimento di circa 18 milioni di euro. Negli ultimi anni, Malpensa ha registrato una continua crescita per traffico di persone e di merci e il periodo di picco estivo è servito da test per quella che, presumibilmente, sarà l’attività ordinaria del prossimo futuro dello scalo intercontinentale. D’altronde, durante la chiusura di Linate, l’aeroporto varesino ha registrato un +41% con oltre 807mila viaggiatori nella settimana a cavallo fra luglio e agosto contro i 572.282 registrati nello stesso periodo del 2018. In quest’ottica, quindi, per potenziare le strutture di ricezione e assistenza dei passeggeri in partenza dal Terminal 1 è stata allestita una nuova isola check-in in aggiunta a quelle già presenti (in linea con il design dell’area) con l’aggiunta di 26 nuovi desk. Contestualmente, sono stati ampliati i gate in area Schengen per rispondere alle rotte verso le destinazioni europee che caratterizzano il network di Linate. Infine, per mantenere gli elevati standard di sicurezza richiesti, sono state manutenute le piste e i piazzali, soprattutto quello ovest. A livello di personale, il trasferimento a Malpensa ha comportato lo spostamento di circa 700 persone di cui: 200 dipendenti Sea (circa il 30%) per il coordinamento di scalo security, autisti specializzati e addetti ai passeggeri a ridotta mobilità; 230 operatori di airport handling (il 32%); 270 altri operatori (il 38%) fra personale di handler, enti di stato, retailer e compagnie aeree. Da un punto di vista commerciale, grande attenzione è stata posta ai travel retailer: «È stato fatto un grande lavoro di preparazione per dar loro la possibilità di comprendere il tipo di traffico aggiuntivo in arrivo, sia come quantità che come tipologia. Questo ha permesso, specie per la ristorazione, di dimensionare correttamente personale, turni e orari di apertura, fino all’installazione di punti di presidio temporary per il periodo di trasferimento a Milano Malpensa», fanno sapere dalla direzione commerciale di Sea.

Le tappe del restyling

Rendering del rifacimento interno di Linate

Il rifacimento della pista di Linate, come detto, non è stato un intervento estemporaneo. Il restyling del “Forlanini” è già passato attraverso il rifacimento della facciata, inaugurata a maggio dello scorso anno. Grazie al progetto dell’architetto Pierluigi Cerri, la vecchia copertura che accoglieva i passeggeri in partenza è stata sostituita da una pensilina composta da 780 lastre di vetro e 250mila chili di travi di acciaio a proteggere una parete ricoperta da 1.500 lastre di corian (materiale molto resistente all’usura e all’annerimento dovuto a smog e maltempo). Il tutto per un costo di tre milioni di euro compresi negli 8,3 milioni utilizzati per apportare i primi ammodernamenti alla zona arrivi e ritiro bagagli (innalzamento dei controsoffitti, nuove parete in gres e ricollocamento della vip lounge Leonardo). L’obiettivo ora è quello di dare ai milanesi un nuovo scalo che riesca a reggere il confronto con una città che da Expo in poi viaggia a velocità doppia rispetto al Paese intero. Non è un caso che l’ispirazione per il restyling arrivi da piazza Gae Aulenti e City Life: «Colori chiari, acciaio e luminosità per raccontare una città dinamica e moderna. Percorsi passeggeri semplificati e una grande piazza caratterizzata da una cupola di luce accoglieranno un’offerta commerciale più ampia, che oltre alle insegne precedentemente presenti, vedrà l’inserimento di brand premium e innovativi, specie per la parte di ristorazione», spiegano quelli di Sea. In questo senso, per esempio, il trasferimento a Malpensa (in cui la spesa per passeggero del T1 è due volte e mezza quella di Linate) ha dimostrato che il passeggero del city airport, se inserito in un contesto di offerta più ampia e articolata, aumenta la propria spesa.

Il corpo F

Rendering del rifacimento interno di Linate

La terza e ultima fase del restyling prevede un investimento da 27,2 milioni di euro e l’ampliamento dell’aerostazione a partire dal rifacimento del corpo F. Questa porzione dell’aerostazione è già stata demolita durante la chiusura estiva e sostituita con un prefabbricato di 1.800 mq che accoglierà i gate (attualmente sono 8) in attesa della nuova struttura. Per questo, i cantieri continueranno senza interrompere l’operatività dello scalo fino alla prima metà del 2021. Per quella data Sea prevede di creare una nuova area commerciale dedicata principalmente al traffico business e una zona food&beverage in cui sarà dato ampio spazio a format che mettono al centro della propria offerta prodotti freschi e di qualità. Il tutto all’interno di un ambiente più luminoso e accogliente studiato per rendere più piacevole il percorso dei viaggiatori nello scalo. Al termine di queste tre fasi, l’intento è quello di dare ai milanesi un city airport moderno e all’avanguardia, votato all’accoglienza dei passeggeri per garantire loro sempre il massimo in termini di sicurezza, comfort e servizio. Aspetti che presto potrebbero essere ulteriormente enfatizzati dall’apertura del capolinea della linea M4 della metro. Un collegamento che punta a soddisfare diverse esigenze: «Linate ha sempre avuto un’area landside con una buona resa commerciale: accessori, fast fashion, intimo e format di ristorazione apprezzati dai passeggeri ma anche da una comunità aeroportuale che conta qualche migliaio di persone, molto attenta ed esigente. Soprattutto per questa abbiamo pensato a servizi come la banca, l’ufficio postale, il parrucchiere e il supermercato. Anche per il contesto commerciale del territorio molto ricco non pensiamo a uno sviluppo dell’utenza urbana non viaggiatrice, ma puntiamo ad arricchire e migliorare ulteriormente l’offerta verso il nostro target attuale», rivela la direzione commerciale di Sea.

N.G.

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