Svat, con l’80% dei propri clienti fra i produttori alimentari e il restante 20% fra le aziende di distribuzione, da 70 anni opera nel comparto del trasporto refrigerato.
Nata a Nogarole Rocche (VR), la società opera in Italia e all’estero grazie al servizio di full track load a temperatura controllata che ha conquistato oltre mille clienti di cui circa 700 nel settore dei prodotti congelati. Il tutto grazie a una rete capillare potenziata dall’accordo con partner regionali che facilita la distribuzione di piccoli quantitativi all’interno dei centri cittadini: «Il retail ha sempre più bisogno della logistica dal momento che deve affrontare sfide di razionalizzazione molto elevate sia in termini di risparmio di tempo che di riduzione degli errori», ha spiegato a r&f Marco Frigo, direttore commerciale di Svat.
Quando nasce Svat e come si è sviluppato il servizio logistico?
Svat nasce nel 1945 come azienda di trasporti. Successivamente ci siamo specializzati nel trasporto di prodotti a temperatura controllata, sia congelati che multitemperatura. Dal punto di vista
retail, tra i nostri clienti ci sono le realtà della ristorazione organizzata, come i Burger King al di fuori della rete Autogrill. Parallelamente riforniamo anche l’industria alimentare e i network della grande distribuzione organizzata, sia a livello nazionale che internazionale. Fuori dai confini italiani possiamo contare sulla collaborazione con diverse aziende partner che facilitano e potenziano la nostra presenza sul territorio.
Qual è il perimetro del business di Svat?
In Italia controlliamo direttamente sei piattaforme logistiche su cui sono installati i nostri sistemi informatici che permettono al nostro team interno un monitoraggio costante dell’attività: dall’ingresso in magazzino al feedback finale relativo allo stato della consegna. Circa 250 mezzi al giorno marciano su strada per consegnare le merci e, dove non arriviamo direttamente, ci appoggiamo a partner locali, come accade in Sardegna e Calabria. In Toscana e Puglia, invece, abbiamo anche dei punti di transito. In totale, sono 15 le piattaforme gestite per circa 50mila posti pallet refrigerati e 348mila ordini presi in carico a livello globale.
Svat si definisce un operatore 3PL. Cosa significa?
Una 3PL (Third Party Logistic, ndr) è un fornitore di servizi logistici integrati. Si distingue dal fornitore di servizi semplice perché offre un mix integrato di attività come ricevimento, magazzinaggio,
preparazione ordini, confezionamento, trasporto e consegna finale. La scelta del servizio 3PL comporta importanti benefici al cliente, tra cui: un servizio flessibile, un significativo risparmio economico, la riduzione dei tempi di consegna e un unico interlocutore. Da tutto questo rimane escluso l’aspetto finanziario e il rapporto di supply con i franchisor a cui diamo risposta in collaborazione con Quick Service Logistics.
Quali sono le maggiori partnership per quanto riguarda gli operatori del retail?
Detto dei punti vendita Burger King, abbiamo da poco chiuso un accordo di collaborazione con Bottega Portici. Il grosso dei nostri clienti rimane comunque legato all’industria alimentare. In comune questi due settori hanno le richieste di base: alti standard di qualità, garanzia di tempi certi e del rispetto della normativa vigente per quanto riguarda il trasporto e lo stoccaggio dei prodotti a temperatura controllata. In questo senso, dal 2008, siamo certificati IFS Logistics.
Retail e logistica stanno diventando sempre più interconnessi. Come valutate questo processo di avvicinamento dei due settori?
Il retail ha sempre più bisogno della logistica dal momento che deve affrontare sfide di razionalizzazione molto elevate sia in termini di risparmio di tempo che di riduzione degli errori. Soprattutto se un’insegna decide di svilupparsi come catena, all’aumentare dei volumi corrisponde un crescente bisogno di standardizzazione dell’attività. Ed è qui che un’azienda come Svat entra in campo offrendo un centro unico di stoccaggio che permette di centralizzare le operazioni e diminuire i costi per il brand.
Logistica chiama sostenibilità, sia economica che ambientale. Quali sono le iniziative di Svat in questo campo?
La sostenibilità economica è il punto critico di ogni attività. Anche della logistica. I nostri clienti, infatti, devono far fronte a margini di investimento ridotti che difficilmente riconoscono il giusto valore a progetti di logistica di alta qualità che potrebbero renderli maggiormente competitivi. Dal punto di vista ambientale, invece, abbiamo agito su mezzi e magazzini adottando veicoli a gas oppure a diesel Euro 6 e installando impianti fotovoltaici per rendere le strutture il più possibili autosufficienti dal punto di vista energetico.
N.G.
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