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Il coronavirus che ha colpito diverse zone della Cina, con singoli casi in altri Paesi del mondo, sta già facendo sentire le sue conseguenze sul retail aeroportuale gettando qualche ombra sulle stime per il 2020. Ecco l’approfondimento di GlobalData.

Con un portfolio di oltre quattromila clienti in tutto il mondo, GlobalData è un fornitore specializzato nella raccolta e analisi dati in diversi settori come healthcare, consumi, industria, finanza, tecnologia e, ovviamente, retail.

L’approfondimento

Secondo le ultime stime, il retail aeroportuale dovrebbe toccare quota 48,2 miliardi di dollari di vendite nel 2020, con una crescita del +6,1% rispetto al 2019. Numeri da record che, tuttavia, potrebbero essere messi a rischio dal diffondersi del coronavirus in Cina. L’aumento della spesa in viaggio, infatti, è strettamente legata all’aumento del numero dei passeggeri (a fronte di uno scontrino medio in flessione) e con il gigante asiatico in lockdown viene meno uno dei mercati outgoing più corposi al mondo. A causa del coronavirus, insomma, «il travel retail globale potrebbe riscontrare qualche impatto», ha sintetizzato Honor Strachan, principal analyst di Global Data. «Nel corso degli ultimi anni i retailer aeroportuali, soprattutto quelli europei, hanno costruito la propria offerta, i sistemi di pagamento e la formazione del personale al fine di massimizzare le opportunità di vendita verso i turisti cinesi. E se questo flusso cala, dovranno riadattarsi per targettizzare altre tipologie di passeggeri». D’altronde, i precedenti non mancano: nel 2003, la diffusione della SARS causò un declino del traffico cinese e un effetto a caduta su destinazione come Malesia, Thailandia, Singapore e Hong Kong mentre, attualmente, il coronavirus ha già adombrato i festeggiamenti per il capodanno cinese costringendo diversi brand alla chiusura (temporanea, si spera). L’esempio più lampante è lo store China Duty Free all’interno del mall a Haitang Bay. E anche le compagnie aeree stanno iniziando a cancellare i voli o non aggiornare le offerte per i prossimi mesi. «L’Asia Pacifico – ha ricordato Strachan – è considerata da tutti la regione che più crescerà nel 2020 in termini di spesa travel retail raggiungendo quota 21,7 miliardi di dollari con un +8,4% rispetto al 2019. Un motivo in più per comprendere quanto pesanti possano essere le conseguenze in caso la situazione si dovesse protrarre per molto tempo».

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