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Con la riapertura dell’aeroporto internazionale di Wuhan, anche Lagardère Travel Retail decide di riprendere le operazioni alzando le saracinesche di 88 punti vendita. Un ritorno all’operatività che arriva dopo 76 giorni di lockdown forzato.

Con il diminuire della virulenza del contagio nella città cinese di Wuhan, epicentro dell’epidemia, la regione di Hubei torna a respirare. Una buona notizia per la francese Lagardère Travel Retail che qui opera attraverso una master-concession di lungo termine per i segmenti travel essentials, speciality retail, luxury e foodservice.

Le riaperture

A seguito della riapertura del Wuhan Tianhe International Airport, avvenuto l’8 aprile, i voli stanno via via riprendendo quota; essenzialmente a livello domestico. E con i voli arrivano e partono anche i passeggeri. Per questo Lagardère ha deciso di riaprire 88 fra ristoranti e store non-food al fine di servire un bacino di utenti che lentamente dovrebbe tornare verso flussi più regolari man mano che diminuisce l’emergenza Covid-19. A livello operativo, la riapertura ha reso necessaria l’adozione di misure di sicurezza igieniche molto rigide che includono l’utilizzo di equipaggiamento protettivo, protocolli di pulizia personale, screening della temperatura, sanificazione regolare di tutte le strutture e distanziamenti sociali. Un occhio di riguardo, a livello di customer care, è stato riservato al personale sanitario: medici e infermieri in partenza o arrivo a Wuhan hanno potuto usufruire di un pasto gratis in 16 fra ristoranti e caffè, nonché di diverse altre promozioni per lo shopping durante tutto il mese di aprile.

Le dichiarazioni

«La nostra abilità di ripartire all’aeroporto di Wuhan dimostra i grandi miglioramenti delle condizioni sanitarie nella provincia dell’Hubei. La riapertura vuole lanciare un forte messaggio di speranza e ottimismo a tutti coloro che, nell’industria travel retail, sono attualmente colpiti dagli effetti dell’epidemia», ha affermato Eudes Fabre, ceo di Lagardère Travel Retail China. Nonostante volumi ancora al di sotto dei livelli pre crisi, il trend di crescita è già abbastanza chiaro: «Le persone sono interessate a tornare a viaggiare di nuovo e dare sfogo a una domanda repressa per lungo tempo», ha spiegato Fabre.

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