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Il grado di digitalizzazione dei processi commerciali tra le aziende tocca quota 72%. A dirlo è l’ultimo report sull’eCommerce B2B di Netcomm secondo cui tre aziende del settore su quattro (con un fatturato superiore ai 2 milioni di euro) utilizza i canali digitali in diverse fasi.

Il report Netcomm, presentato durante la web conference del 10 giugno, scatta una fotografia del panorama italiano dove iniziano a farsi sempre più strada i marketplace B2B.

I numeri

Se la percentuale delle imprese italiane B2B che sfruttano i canali digitali è salita di sette punti dal 2015 a oggi per le aziende con un fatturato superiore ai due milioni di euro, la crescita tocca il 10% se si considerano le aziende con un fatturato dieci volte superiore (per una quota di digitalizzazione dei processi del 52%). In particolare, il 40% delle aziende B2B ha attivato un eCommerce con sito proprio, mentre il 18% vende con marketplace. Eppure, ancora il 26% di aziende B2B non ha nessuna attività di digital commerce. La principale barriera? Gli attuali rapporti con i fornitori tradizionali. A ciò si aggiungono le difficoltà legate alla complessità di integrazione con le applicazioni aziendali (18%), la mancanza di competenze interne (14%) e la complessità della logistica(13%).

Il fenomeno marketplace

D’altra parte, attraverso il fenomeno del marketplace – che ricalca le stesse dinamiche di quanto visto in ambito B2C – il processo di digitalizzazione sta subendo un’accelerazione: «Il livello di conoscenza dei nomi dei principali marketplace B2B è cresciuto significativamente, passando dal 38% nel 2016 al 95% nel 2019, segno che l’interesse degli attori verso questi canali sta aumentando in modo rilevante. Possiamo immaginare che i grandi marketplace B2B, come Alibaba, Amazon Business e eBay giocheranno un ruolo chiave nello sviluppo dell’eCommerce B2B, ma anche che la frammentazione e specificità dei diversi comparti del B2B consentiranno lo sviluppo di molti player generalisti e settoriali», ha affermato il presidente di Netcomm, Roberto Liscia. Il 33% delle aziende buyer, per esempio, ha già attivato rapporti commerciali con fornitori individuati per la prima volta attraverso una ricerca online mentre il 15% sfrutta il potenziale dei marketplace. Compresa la leva del marketing, ovvero l’acquisizione di nuovi lead, clienti e ordini.

La mappa digitale 

Tra i primi 25 marketplace solamente B2B che si incontrano scorrendo la classifica per traffico, la maggior parte sono di origine asiatica. In particolare, sono 13 i marketplace fondati in Asia, 5 hanno origine europee e 7 nascono tra USA e Canada. In testa alla classifica c’è Alibaba.com. Includendo nei primi 25 posti per stima del traffico anche i marketplace che sono sia B2C sia B2B, la prima posizione del ranking è occupata da Amazon.com, che include le funzionalità di Amazon Business. Amazon occupa, con differenti domini, sei delle prime dieci posizioni. Il secondo classificato è eBay e in quinta posizione si trova lo statunitense Etsy, seguito dall’indiano Flipkart.

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