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Due italiani su tre non vanno più al ristorante. È questa la maggiore evidenza che emerge dal sondaggio condotto da Izi con Comini&Partners che ha coinvolto un campione di oltre mille rispondenti nel nostro Paese dal 16 al 21 settembre 2020.

Obiettivo del sondaggio condotto da Izi e Comini&Partners è quello di approfondire l’attitudine degli italiani verso i consumi food fuori casa e i cambiamenti avvenuti in conseguenza della pandemia Covid-19.

I dati

Andando più nello specifico, si scopre che solo il 32% del campione continua ad andare a cena fuori come prima, mentre solo un’esigua minoranza (il 4%) ha aumentato le uscite. Se prima del Covid oltre il 40% degli italiani amava andare al ristorante in gruppo, inoltre, oggi questa percentuale è scesa al 31% a testimonianza del fatto che si rinuncia sempre più a momenti di maggiore convivialità. Tanto che è aumentato il numero di persone che va a cena da solo o in coppia (dal 35 al 44%).

Le motivazioni

A determinare questi comportamenti, secondo le rilevazioni di Izi e Comini&Partners, tre motivazioni principali: il timore del contagio (55%), le difficoltà economiche (25%) e le restrizione imposte dai ristoratori in ottemperanza alle norme di sicurezza (20%). Fattori di fondo che, anche una volta terminata l’emergenza, continueranno a incidere sulla clientela: per il 54% del campione la situazione relativa alla frequentazione dei ristoranti rimarrà invariata rispetto ad oggi, mentre per un quarto (24%) subirà un ulteriore calo. Il 21% si dichiara invece ottimista e crede che, superato questo difficile momento, andrà addirittura di più al ristorante rispetto al pre Covid.

I trend

Ma se gli italiani non vanno più al ristorante, dove e come mangiano? Per circa quattro rispondenti su dieci, ci sarà un maggiore ricorso al food delivery. Per circa tre italiani su quattro (73%), inoltre, con il passare dell’emergenza il ricorso alla consegna di cibo a domicilio rimarrà invariato, rispetto ad oggi, mentre per quasi il 20% del campione intervistato aumenterà. Dati, questi ultimi, che indicano come la modalità del food delivery sia destinata a consolidarsi, imponendo quindi al settore della ristorazione un ripensamento complessivo sulle nuove priorità.

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