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Un ambizioso piano di conquista del mercato europeo spinge l’espansione di Poke House nell’ultima parte dell’anno. L’obiettivo è quello di conquistare il ruolo di marchio specializzato nella specialità hawaiana più diffuso sul continente. 

La pipeline di Poke House entro la fine del 2020 parla di nove nuove aperture tra Torino, Roma, Milano, Lisbona, Madrid, Barcellona e Valencia.

La strategia

Con un network di 12 punti vendita attive nel Belpaese costruito in meno di due anni, Poke House conta su un team di oltre 200 persone e un valore di fatturato di 12 milioni. Fondamentali che sostengono l’internazionalizzazione del brand in Spagna e Portogallo (dove l’azienda ha acquisito una catena locale specializzata in poke con quattro locali a Lisbona). La strategia di sviluppo prosegue la poliedricità delle food destination del format Poke House: dalle high street ai centri commerciali, passando per kiosk e servizio delivery su dark kitchen. «Per il nostro progetto di espansione internazionale abbiamo deciso di fare le cose in grande, guardando ai mercati europei più importanti per la ristorazione out of home, come quello portoghese e spagnolo che insieme nel 2019 hanno valso una spesa di oltre 100 milioni di euro. In Spagna, in particolare, la ristorazione rappresenta oltre il 51% dei consumi alimentari», ha affermato Matteo Pichi, co-founder e ceo di Poke House.

Modello vincente

Alla base del progetto di espansione, un business model che fa di Poke House una vera e propria azienda food che, puntando allo sviluppo del format fast casual di qualità, si pone l’obiettivo di innovare il mondo della ristorazione con un modello ibrido, tra retail e digitale. Per questo le dark kitchen diventao asset fondamentale tanto che a Madrid la prima dark kitchen, inaugurata il 6 novembre, ha permesso di potenziare le consegne a domicilio. «Se la maggior parte dei brand della ristorazione italiana ha scoperto il valore del food delivery e del digital marketing durante l’emergenza, noi di Poke House, nati come start up nel 2018, abbiamo adottato entrambi dal primo giorno. Fin dall’inizio, abbiamo infatti investito in diverse soluzioni digitali, integrandole in piena sinergia con i servizi nei locali», ha commentato Vittoria Zanetti, co-founder di Poke House.

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