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Telecamere termiche, pellicole igienizzanti e silos di dati condivisi diventano la nuova frontiera della sicurezza nel punto vendita. Alla prese con normative ballerine, serrate, nuovi metodi di acquisto e interazione, per i brand lo scopo è uno solo: far valere il proprio investimento.

Nel mondo del retail, l’impatto dell’emergenza Covid ha visto esplodere il tema della sicurezza. Soprattutto quella sanitaria che, se precedentemente veniva spesso derubricata sotto la voce “pulizie”, ora si arma di tecnologie e innovazioni tali da cambiare lo stesso modello di business delle aziende del commercio al dettaglio. Dalle telecamere termiche alle pellicole igienizzanti passando per la condivisione dei vari silos di dati raccolti dalle singole business
unit, riuscire a ricostruire la giusta serenità per favorire gli acquisti diventa la priorità.

Le interviste ai fornitori

Gianluca De Simeis, KA & vertical sales manager di Hikvision: «Il rapporto tra vantaggi e livello tecnologico raggiunto dai sistemi di videosorveglianza e il loro costo è migliorato enormemente negli ultimi sei, sette anni. In generale, con un investimento minimo si influisce sulla percezione della sicurezza nei clienti e nello staff, sulle differenze inventariali minimizzando le perdite causate da furti e mancate vendite e sulla sicurezza classica contro assalti e rapine». -> LEGGI QUI L’INTERVISTA COMPLETA

Federico Zat, amministratore unico di Wippy Idea Srl: «I nostri clienti, all’indomani dello scoppio dell’emergenza, da un lato si sono spesso trovati di fronte a un marasma di offerte e possibilità; dall’altro, hanno dovuto fare i conti con una normativa poco chiara o diversa a seconda della regione in cui operavano. Questo ha senza dubbio messo in difficoltà i retailer che dall’oggi al domani hanno dovuto far fronte con un tema lontano dal proprio approccio
lavorativo». -> LEGGI QUI L’INTERVISTA COMPLETA

Pietro Tonussi, business developer manager Southern Europe di Axis: «Lo scenario nel mondo retail è cambiato moltissimo. Il Covid ha messo a dura prova tutti i security manager delle aziende. Prima della pandemia ci si occupava principalmente di loss prevention e sicurezza della struttura contro possibili danneggiamenti, sia fisici che virtuali. Successivamente, si è passati alla sicurezza di clienti e dipendenti. Non che prima questa attenzione non ci fosse, ma la pandemia ha cambiato le priorità. Ed è emersa la mancanza di comunicazione fra i vari silos delle aziende». -> LEGGI QUI L’INTERVISTA COMPLETA

N.G.

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