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Il cambio di Esecutivo apre uno spiraglio rispetto a una differente gestione della pratica centri commerciali, che lo scorso Governo ha archiviato ordinando la loro chiusura sistematica nei weekend. Mario Draghi rappresenta dunque l’opportunità per annodare un nuovo dialogo, più costruttivo e basato sui numeri, a fronte di un comparto ormai in forte sofferenza.

Insieme al ramoscello d’ulivo, il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC) offre l’immediata disponibilità del settore a rispondere all’appello lanciato dal Presidente del Consiglio per contribuire all’incremento degli spazi a disposizione per la campagna vaccinale, che deve essere la priorità. Tale disponibilità è stata resa nota attraverso una lettera che lo stesso CNCC ha inviato questa mattina al neo primo ministro.

Il CNCC – sottolinea in una nota – in coerenza con le attività e le proposte di cui si fa portavoce da mesi e per avere un ruolo ancora più attivo nella lotta contro il virus Covid-19, è disponibile a individuare sin da subito, assieme ai propri Soci, gli spazi più idonei delle oltre 1.200 strutture presenti in modo capillare in tutto il Paese così da poterli mettere a disposizione delle Istituzioni nazionali e locali per lo svolgimento della campagna vaccinale il prima possibile. Si tratta di una soluzione attivabile in tempi rapidi, in piena sicurezza, “grazie alla gestione unitaria caratteristica e unica dei centri commerciali, che garantisce spazi di ampie dimensioni, perfettamente organizzati, vigilati, regolarmente sanificati e agevoli da raggiungere”, ha specificato l’Associazione guidata da Roberto Zoia.

Non solo, il CNCC conferma anche la massima disponibilità a individuare insieme al nuovo Governo misure che, anche attraverso Protocolli di sicurezza ancora più rigorosi, possano consentire il regolare proseguimento delle attività commerciali, auspicando la riapertura dei centri commerciali, dei parchi commerciali e dei factory outlet 7 giorni su 7. Nella lettera il CNCC tiene infatti a ricordare che, “come confermato anche da esperti indipendenti, le misure adottate fino ad ora sono state elementi chiave che hanno consentito di mantenere basso il fattore di rischio associato all’attività delle strutture dopo le riaperture del maggio 2020”.

Qualora le misure restrittive non venissero riviste, la richiesta del CNCC per quanto riguarda i ristori insiste nuovamente sul fatto che siano commisurati alle perdite subite, specie se si considera l’importanza che il fine settimana ha per il settore degli shopping mall.

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