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È sbarcato in Italia Miniso, retailer low cost che vende prodotti di ispirazione giapponese, ma con sede centrale in Cina, a Guangzhou.

Il primo negozio, aperto dall’8 aprile, si trova a Roma sulla via Tuscolana, a ridosso di Cinecittà (foto). Ma entro questo mese arriveranno altre tre aperture: un’altra nella capitale alla Galleria commerciale Porta di Roma, un secondo a Latina al Centro commerciale Aprilia 2 e una terza a Catania.

Forte di una proposta varia e colorata, che mescola prodotti per le casa e quelli per il target più piccolo, Miniso è considerato una sorta di concorrente d’eccellenza di Flying Tiger. Secondo il comunicato della società, l’80% dei prodotti si colloca nella fascia sotto i 7 euro e nei primi giorni di apertura, a Roma, lo scontrino medio è stato di 24,7 euro.

Fondato sette anni fa dall’attuale ceo Ye Guofu, il brand è arrivato a contare 4.514 negozi distribuiti in 80 Paesi al mondo, di cui 2.768 in Cina, gli altri all’estero. Solo un centinaio sono gestiti direttamente, gli altri affidati a parti terze.

In Italia la gestione del brand è affidata al distributore Shimon Ladkani, che in passato ha collaborato con brand quali Zuiki e Clayton. “I prodotti Miniso sono competitivi per prezzo, design e qualità. L’ambiente dei negozi, firlendly e rilassante, verrà senz’altro apprezzato dai consumatori di casa nostra” ha detto Ladkani, come vice president di Miniso Italy.

Quanto ai risultati economici del gruppo, secondo i dati del secondo trimestre fiscale, chiuso il 31 dicembre 2020, i ricavi sono stati pari a 352,1 milioni di dollari, in discesa del 18% rispetto allo stesso periodo precedente, ma in ripresa del 10% rispetto al trimestre luglio-settembre. I profitti lordi erano stati di 98,5 milioni di dollari. La prospettiva per il terzo trimestre è di raggiungere 400 milioni di dollari di ricavi.

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