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Ha trovato il consenso di tutte le associazioni del commercio l’ipotesi di protesta, fissata per il prossimo 11 maggio, formulata dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali sul finire della scorsa settimana (che retail&food ha anticipato lunedì).

La serrata, di fatto simbolica – circa 15 minuti -, così come proposta da Roberto Zoia, presidente del CNCC, e dal direttivo dell’Associazione, ha trovato quindi la sponda di ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese e Federdistribuzione.

Insieme, le associazioni chiedono al Governo l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi. Imposizioni che hanno messo in crisi l’intera filiera, che coinvolge 780.000 lavoratori e 1.300 strutture commerciali.

La manifestazione – precisa la nota stampa diramata questa mattina – è volta anche a ribadire la sicurezza dei centri, parchi e gallerie commerciali che, sin dall’inizio della pandemia, “hanno adottato protocolli rigorosi, garantendo che non si registrasse alcun caso di focolaio in tali strutture”.

Dall’inizio dell’emergenza – prosegue la nota – “il settore dei centri commerciali si è impegnato in un dialogo costruttivo con il Governo, anche mettendo volontariamente e gratuitamente a disposizione 160 strutture sul territorio nazionale per la creazione di hub vaccinali”. Iniziative che tuttavia non hanno portato il tema della riapertura dei centri commerciali nel weekend al centro del dibattito politico, come emerso dall’eclatante esclusione degli stessi nella versione definitiva del Dl Riaperture.

Gli imprenditori in piazza

Parallelamente, prende corpo una seconda protesta, che si tradurrà in una manifestazione di piazza a Roma il prossimo 12 maggio, nata in seguito all’appello lanciato da Giuseppe Pittarello, presidente dell’omonima catena di calzature nonché del consiglio d’amministrazione del centro commerciale Piazzagrande di Piove di Sacco (PD).

Di matrice imprenditoriale, la protesta – spiegano gli organizzatori – vedrà le rappresentanze dei più importanti centri e parchi commerciali da nord a sud oltre a retailer, di insegne nazionali e internazionali, di commercianti locali e di personale di vendita.

“Oggi l’epidemia non è ancora sconfitta e noi non abbiamo mai abbassato la guardia. Però il nostro settore sta pagando un prezzo troppo alto e ingiustificabile – spiega Pittarello – Tenere i negozi chiusi il sabato e la domenica corrisponde a perdite di fatturato stimabili intorno al 50%. Ci sono tra noi operatori che non hanno più riaperto dalla primavera 2020, altri che lo hanno fatto a singhiozzo. Le chiusure dei giorni festivi e prefestivi sono onestamente ingiustificabili ai fini sanitari. Perché un negozio in una galleria commerciale dovrebbe essere più pericoloso di uno su strada? Quello che chiediamo ai nostri amministratori è di ascoltare il nostro grido di allarme e di spiegare, se possibile, misure così dannose, economicamente, e discriminatorie”.

E all’iniziativa si è accodata anche un’altra sigla, l’Associazione Parchi Permanenti italiani, (aderente a Confindustria), che ha organizzato una manifestazione “pacifica e colorata” lo stesso 11 maggio, a Roma in piazza del Popolo, alle 11.30. La protesta è per anticipare la riapertura, che altrimenti sarebbe fissata il 1 luglio. “Il Governo sta giocando con il futuro di migliaia di lavoratori, molti dei quali sono stagionali e dal 30 aprile hanno perso ogni sussidio. Le Istituzioni non possono continuare ad ignorarci” ha detto Giuseppe Ira, presidente dell’associazione e di Leolandia.

L’incontro con Regione Lombardia e la prossima Conferenza Stato-Regioni
Altre iniziative di sensibilizzazione verso il mondo politico sono in corso a livello locale. Ieri, infatti, si è tenuto un incontro tra i vertici di Regione Lombardia – erano presenti il Governatore Attilio Fontana, l’Assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, e il Consigliere regionale, Paollo Franco – i rappresentanti di Oriocenter e del Consiglio nazionale dei centri commerciali (CNCC).

Grazie all’incontro di ieri – precisa il comunicato diramato da Oriocenter – il tema della chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi verrà discusso venerdì prossimo alla Conferenza Stato-Regioni. L’obiettivo è quello di ottenere le riaperture nei giorni festivi e prefestivi, al fine di evitare ricadute negative sul territorio, anche e soprattutto in termini di occupazione. In Italia i centri commerciali contano 600mila dipendenti fra diretti e indotto, di cui 185mila in Lombardia, distribuiti su 274 mall e 9.149 punti vendita.

Aggiornamento del 6 maggio

Prende quota la protesta dei centri commerciali organizzata per il prossimo 12 maggio a Piazza del Popolo a Roma. Nella comunicazione diramata ieri in tarda serata sono stati resi noti i nomi dei centri che aderiscono all’iniziativa lanciata da Giuseppe Pittarello, presidente dell’omonima catena di calzature nonché del consiglio d’amministrazione del centro commerciale Piazzagrande di Piove di Sacco (PD). Lista che, secondo gli organizzatori, è destinata ad allungasi nelle prossime ore e giorni.

Tra i primi ad aderire, oltre a Piazzagrande promotore della manifestazione, vi sono Le Piramidi di Torri di Quartesolo (VI), Adriatico2 di Portugruaro (VE), Aprilia2 di Aprilia (LT), La Fattoria di Rovigo, Euroma2 di Roma, La GrandeMela di Lugagnano di Sona (VR), CittàFiera di Udine, SanMartino2 di Novara, Le Porte Franche di Erbusco (BS), Il Faro di Giacciano con Barucchella (RO), I Granai di Roma, Torri d’Europa di Trieste e CineCittàDue di Roma.

Tale iniziativa, che ha come obiettivo quello di “chiedere al Governo ascolto e aiuto”, pone anche un problema di leadership e rappresentanza in seno al settore dei centri commerciali, come si evince da un passaggio della medesima nota in cui si specifica che “si rende necessario prendere in mano le redini della situazione e chiedere delle risposte concrete alle istituzioni competenti”.

Parallelamente, sul proprio profilo LinkedIn, ieri pomeriggio il presidente del CNCC, Roberto Zoia, ha sottolineato che l’associazione “prende le distanze da altre iniziative estemporanee”.

Seguono aggiornamenti

A.P.

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