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Il gap di fatturato tra giugno 2021 e lo stesso mese del 2019 si è ridotto a poco più 2 punti percentuali, per l’esattezza 2,4. Mentre il confronto con lo stesso periodo del 2020 è largamente in positivo (+15,2%).

Queste sono le principali evidenze dell’analisi elaborata dall’Osservatorio del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – CNCC, sulla base dei dati di un campione unico nel settore di riferimento composto da oltre 10.000 negozi presenti in più di 300 centri commerciali diffusi su tutto il territorio nazionale.

Dopo mesi di chiusure totali e parziali imposte alle strutture nel corso del 2021 per il contenimento della pandemia da Covid-19, giugno è stato il primo mese con una riapertura completa anche nei fine settimana, che ha permesso di ridurre ulteriormente il divario sul fatturato rispetto al 2019: si confermano in maggiore sofferenza la ristorazione (-22,8%) e le attività di servizi (-19,7%), seguite da cura della persona (-7,3%) e, in leggera flessione, l’elettronica (-1,6%), mentre incrementano sia beni per la casa (+7,8%), sia cultura, tempo libero, regali (+7,7%). Si allinea, invece, al livello pre-pandemia l’abbigliamento (0,0%).

Se si raffronta poi giugno 2021 con lo stesso periodo del 2020, il fatturato di tutte le categorie merceologiche analizzate risulta in crescita, tranne l’elettronica di consumo in calo (-4,9%). Torna dunque il segno positivo per la ristorazione con un importante miglioramento a +22,7%, l’abbigliamento a +24,9%, le attività di servizi a +23,1% e la cultura e tempo libero a +19,3%, mentre più contenuti sono gli incrementi per cura della persona (+8,3%) e beni per la casa (+2,6%).

Male il primo semestre
Relativamente al dato cumulato dei primi 6 mesi del 2021, raffrontato allo stesso periodo del 2019, si conferma una significativa flessione del fatturato pari a -29% su tutto il comparto, a esclusione dell’alimentare. Questo risultato conferma l’impatto fortemente negativo subito dall’Industria dei centri commerciali a seguito delle numerose chiusure e limitazioni poste in essere fino al mese di maggio 2021 per contrastare l’emergenza sanitaria.

Nel dettaglio, emerge che l’elettronica di consumo è la categoria che, nel periodo in questione, ha registrato le minori perdite (-11%), seguita dai beni per la casa (-13,9%), cultura e tempo libero (-26,6%), cura della persona e salute (-29,4%), servizi (-29,8%), abbigliamento (-33,3%) e, infine, la ristorazione che con -52,4% realizza la peggiore performance.

Luglio in chiaroscuro
Per quanto riguarda gli ingressi nel mese di luglio, l’Osservatorio del CNCC ha analizzato i flussi di 169 centri commerciali, da cui emerge che rispetto allo stesso periodo del 2019 si assiste ancora a una flessione del -20%, ma dal raffronto con il 2020 l’incremento è pari al +8,4%, dato positivo in cui, oltre a rilevare una conferma sulla fiducia dei clienti, va ricordato anche l’avvio dei saldi estivi.

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