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Le big tech di GAFAM, l’acronimo che riunisce Google, Amazon, Facebook (oggi Meta), Apple e Microsoft, sono spesso nell’mirino delle autorità antitrust e non sono infrequenti azioni da centinaia di milioni di euro, solo nel nostro paese.

Ma la sanzione comunicata stamane dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), nei confronti di Amazon è tra quelle da record: oltre 1 miliardo e 128 milioni di euro, per abuso di posizione dominante.

Nel comunicato stama dell’AGCM si legge che: “Secondo l’Autorità, le società (legate ad Amazon, ndr) hanno legato all’utilizzo del servizio Logistica di Amazon l’accesso a un insieme di vantaggi essenziali per ottenere visibilità e migliori prospettive di vendite su Amazon.it. Tra tali vantaggi esclusivi spicca l’etichetta Prime, che consente di vendere con più facilità ai consumatori più fedeli e alto-spendenti aderenti all’omonimo programma di fidelizzazione di Amazon. L’etichetta Prime consente, inoltre, di partecipare ai famosi eventi speciali gestiti da Amazon, come Black Friday, Cyber Monday, Prime Day e aumenta la probabilità che l’offerta del venditore sia selezionata come Offerta in Vetrina e visualizzata nella cosiddetta Buy Box. Amazon ha, così,  impedito ai venditori terzi di associare l’etichetta Prime alle offerte non gestite con FBA”.

Bello l’ecommerce, bello l’online, bello l’omnichannel. Ma la leale concorrenza? Il rispetto per i competitor, per i collaboratori, per i paesi in cui si realizzano mostruosi fatturati, pagando tasse irrosorie? Forse meno.

Per leggere il testo completo della sentenza clicca qui

 

Photo by ANIRUDH on Unsplash

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