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Cambiano le abitudini di consumo e la capacità di spesa. NielsenIQ, grazie a uno studio realizzato su scala mondiale, ha fotografato i nuovi consumatori e il divario economico che va a delinearsi nell’era post pandemia.

La ricerca di Nielsen IQ “The New Economic Divide” ha identificato cinque gruppi di consumatori differenti in cui è possibile tracciare le nuove abitudini d’acquisto per il 2022. Ognuno di essi ha tratti distintivi ben definiti.

Ci sono gli “Strugglers”, che hanno sperimentato e continuano a vivere l’insicurezza finanziaria a causa del Covid. A livello globale rappresentano il 23% dei consumatori mentre in Italia sono il 10%. C’è, poi, la categoria che ha sperimentato l’insicurezza finanziaria durante la pandemia (ma che oggi è di nuovo in pista). Si tratta dei “Rebounders”. Nel mondo sono il 21% degli intervistati mentre in Italia sono il 14% della popolazione intervistata.

Non hanno registrato nessun impatto sulla sicurezza finanziaria ma rimangono prudenti nelle spese i “Cautious” che equivalgono al 38% di persone nel mondo, il 52% in Italia.

C’è anche chi non ha subito nessun impatto dall’arrivo del COVID-19, continuando a fare acquisti senza preoccupazioni. Sono gli “Unchanged”, così li definisce lo studio NielsenIQ, e rappresentano il 18% dei consumatori nel nostro Paese e il 12% a livello globale.

L’ultima categoria descritta dallo studio è quella dei “Thrivers” con il 7% dei consumatori in Italia e il 6% nel mondo. Identifica coloro che hanno risparmiato denaro durante il COVID-19 e che si sentono più sicuri finanziariamente rispetto a prima dell’inizio della pandemia.

“Gli ultimi due anni hanno notevolmente cambiato le priorità e le scelte d’acquisto delle persone”, commenta Luca De Nard, Amministratore Delegato di NielsenIQ Italia. “Stando ai risultati della ricerca, date le diverse prospettive e divisioni, per il settore retail diventa importante comprendere le nuove esigenze dei consumatori e rimodulare le strategie di marketing. In uno scenario in cui nuove varianti del Covid-19, eventi geopolitici e pressioni macroeconomiche contribuiscono a creare incertezza nella società, più consumatori verranno finanziariamente colpiti e la cautela si intensificherà allargando il divario economico. I brand devono iniziare ad analizzare con attenzione i feedback dei propri clienti puntando sempre di più ad una targetizzazione delle attività promozionali”.

Spesa online, offline e delivery

Secondo la ricerca, quasi la metà dei consumatori globali e il 31% degli italiani è omnishopper, fa regolarmente la spesa attraverso canali sia offline sia online. I canali fisici, come i supermercati o gli alimentari, sono la scelta preferenziale per il 63% degli intervistati e la percentuale incrementa per i gruppi Strugglers e Cautious.

Stando alla categorizzazione formulata da NielsenIQ, sono i Rebounder, invece, a preferire la spesa online, i servizi di delivery e i servizi di prenotazione e ritiro in negozio, come il Click&Collect.

L’aumento dei prezzi degli ultimi mesi, invece, non spaventa il 33% dei consumatori più cauti che afferma di acquistare gli stessi prodotti pur avendone rilevato un aumento. Mentre soltanto il 5% degli Unchanged non tiene traccia dei prezzi dei prodotti o della spesa. Sono questi i più propensi a restare fedeli ai loro marchi abituali, indipendentemente dal prezzo.

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