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È iniziata oggi, 11 ottobre, l’offerta pubblica di acquisto di Atlantia, finalizzata al delisting della società.

L’offerta di acquisto è stata lanciata da Schema Alfa, joint venture tra i proprietari, i Benetton (tramite Edizione) e il fondo di investimento Blackstone. L’Opa durerà fino all’11 novembre e, nelle intenzioni, dovrebbe concludersi con una quota di adesioni superiore al 90%. Dopodiché scatterà il delisting. Contestualmente, sarà nominato il nuovo amministratore, al posto di Carlo Bertazzo in uscita.

Atlantia oggi controlla direttamente, con una quota superiore al 99%, Adr-Aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino) ed è primo azionista negli Aeroporti della Costa Azzurra (Nizza, Cannes e Saint Tropez). Inoltre, possiede una quota rilevante (29,4%) dello scalo Marconi di Bologna, dietro la Camera di commercio locale (39%).

Dal punto di vista operativo e manageriale, per ora non cambia nulla rispetto ad Adr. Fiumicino, primo aeroporto italiano, gode di ottime prospettive. L’a.d. Marco Troncone appare saldo in sella, fresco di interviste a mezzo mondo, grazie al progetto Velocopter, che porterà lo scalo dellla capitale ad essere il primo nel mondo con un servizio rivoluzionario di eli-taxi, si spera operativo dal 2024.

Sul fronte autostrade, Atlantia ha già ceduto l’88% di Austostrade per l’Italia alconsorzio Cdp, Blackstone e Macquarie, operazione frutto della tragedia del ponte Morandi di Genova. Ma tramite il controllo della spagnola Abertis conserva un forte interesse nelle autostrade, avrà ancora la partecipazione sul tratto Brescia-Padova della A4, oltre al 51% di Telepass.

Adr resta uno dei fiori all’occhiello della holding. E secondo fonti di stampa di questi giorni, potrebbe in futuro essere portata autonomamente in Borsa, per garantire ulteriore reperimento di capitali e sviluppo.

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