L’Agcm accetta di chiudere l’istruttoria su Benetton e l’azienda si prepara a rivoluzionare i contratti di affiliazione.
Dopo oltre due anni, con la pubblicazione dell’ultimo bollettino, si chiude l’istruttoria aperta nel novembre 2020 dall’Agcm contro Benetton, che riguardava l’ipotesi di abuso di dipendenza economica del brand nei confronti degli affiliati.
Pur riconoscendo ufficialmente di aver sempre agito con correttezza, l’azienda ha accetto di modificare in maniera pesante i propri contratti di affiliazione. Modifiche che, entro 60 giorni dalla pubblicazione, avranno effetti sui futuri contratti e anche su quelli in esseri.
Ecco alcuni dettagli. Benetton accetta di eliminare il “budget pre-assegnato e fisso”, cosi da consentire “al franchisee di autodeterminarsi nel rispetto della propria autonomia imprenditoriale”.
Arriva “l’eliminazione di ogni forma di automatismo con riguardo al riassortimento, che neutralizza le criticità evidenziate relative alla eccessiva discrezionalità riconosciuta a Benetton nell’assegnazione della merce”.
E ancora, viene meno la cosiddetta “ricognizione del debito pregresso all’atto della stipula del contratto”. Una cancellazione che contribuisce a limitare la possibilità di un indebito condizionamento imposto al franchisee per la stipula del contratto.
Sono disposte altre modifiche, in senso favorevole agli affiliati, anche rispetto al riacquisto degli arredi e al recesso del contratto.
Benetton, stando ai numeri contenuti nel testo dell’istruttoria, è formata da una rete di circa 5.000 negozi.