Realizzare una valutazione a 360 gradi porta grandi vantaggi e benefici anche nel settore del food retail; vediamo perché è un metodo da non ignorare.
Feedback a 360 gradi: una necessità che diventa un punto di forza del food retail
Riuscire a trovare nuovi talenti e fare in modo che rimangano all’interno della propria azienda è un sfida per tutti i settori, anche quello del food retail. Secondo i dati di InfoJobs (Trend HR 2022), ben il 41% delle compagnie ritiene che si tratti di una delle principali difficoltà. Se inoltre analizziamo i dati più recenti del 2022, ben il 64% dei datori di lavori affermano di faticare nel trovare nuove risorse. Una soluzione è sfruttare la tecnica del feedback a 360 gradi.
I nuovi dipendenti sono sempre più esigenti e attenti nella scelta della posizione di lavoro e questo porta a due necessità. Si deve invogliare i talenti emergenti mostrando una cultura aziendale positiva e si deve ottimizzare i processi aziendali per massimizzare la resa dei dipendenti già a disposizione. Il feedback a 360° è un esempio di procedimento digitale utile per i manager.
Si tratta di un modello di valutazione dei dipendenti che si basa, come è facile capire dal nome stesso, sul feedback ricevuto da colleghi, superiori e anche tramite l’autovalutazione. Si tratta di un tipo di questionario che permette di analizzare le competenze e gli stili di comunicazione sotto più punti di vista e valutare anche il lavoro di squadra.
Valutazione a 360 gradi: vantaggi e svantaggi
Ovviamente, come in ogni metodo di valutazione, il feedback a 360 ha i propri vantaggi e i propri svantaggi. Tra questi ultimi vi è il fatto che, sia per l’anonimato sia per tendenza naturale, i lavoratori potrebbero dare maggiore spazio ai lati negativi, rendendo meno facile individuare i lati positivi dei propri dipendenti. Inoltre, i tempi di questo metodo posso allungarsi, soprattutto se vi sono molti dipendenti. Quest’ultimo problema viene però limitato se si utilizzano sistemi digitali, come gli LMS.
Inoltre, ci sono netti vantaggi legati al feedback a 360 gradi. Prima di tutto, l’ovvio ottenimento di informazioni: valutare le competenze dei propri dipendenti permette di comprendere come ottimizzare il loro rendimento e dove invece rafforzare la formazione o inserire nuovi talenti. Inoltre, è un ottimo modo per confrontare un’autovalutazione con il feedback dei colleghi: in caso di discrepanze, il lavoratore può capire dove migliorare.
Una valutazione a 360 gradi ha inoltre vantaggi specifici rispetto a dei feedback provenienti da una singola fonte, in quanto permettono di ottenere punti di vista diversi e assicurarsi che non vi siano pregiudizi da parte del superiore che giudica. I lavoratori, inoltre, accettano di facilmente una valutazione nata dalla “media” delle opinioni dei colleghi e possono affrontare con maggiore serietà i suggerimenti ricevuti.
Tutto questo è ottenibile sfruttando piattaforme tramite le quali creare e distribuire i questionari ai propri dipendenti, anche quelli in sedi diverse. Software dedicati permettono di valutare le competenze, fornire anonimato ai dipendenti, identificare chi ha bisogno di formazione aggiuntiva e valutare il morale del team, con report automatizzati. Il feedback a 360 gradi deve essere parte della strategia di digitalizzazione del food retail.
(Comunicazione sponsorizzata)