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A ottobre entrano in servizio i primi ristoranti in Italia gestiti da SSP-Select Service Partner, grande operatore mondiale del travel, che torna sul nostro mercato insieme a Grandi Stazioni Retail.

Il debutto è in stazione Termini, ma ci sono già altre novità in cantiere. Abbiamo intervistato Gérard d’Onofrio, direttore generale di SSP France, la sede europea da cui sono iniziate le operazioni (intervista integrale sul numero di Settembre di retail&food).

In che momento l’Italia è tornata ad essere nei vostri radar?

Abbiamo iniziato a pensarci già dal 2016, al termine di un decennio di non-concorrenza cui eravamo vincolati, in seguito alla precedente joint venture. Tra 2018 e 2019 abbiamo tentato qualche gara aeroportuale, a Milano e Roma, ma senza successo. Poi è arrivato il Covid e l’idea è tornata nel cassetto.

E dopo?

Dopo abbiamo ripreso a lavorare al progetto. Ma cambiando strategia. Per il momento gli aeroporti possono aspettare e lo stesso si può dire delle autostrade. Ci stiamo concentrando sulle stazioni perché racchiudono un grande potenziale, ma sono più piccole, permettono un rapporto più stretto con il cliente e concedono gli affitti degli spazi a lungo termine. Stiamo lavorando con un partner eccezionale come Grandi Stazioni Retail.

Da ottobre, a Roma Termini sbarcano tre brand internazionali come Leon, Yo! ed EXKi, più il Granaio. Qual è la strategia?

Gs Retail voleva a tutti i costi portare qualcosa di nuovo nelle sue stazioni, proprio come i brand internazionali che abbiamo proposto. Noi, però, non desideriamo essere solo internazionali perché ci interessa un contatto con il pubblico italiano il più completo possibile. Così abbiamo scelto di aggiungere anche un ristorante de Il Granaio, un marchio interessante, al 100% ispirato alla tradizione italiane. E ci sono altre novità.

Quali?

Sempre con Grandi Stazioni, abbiamo chiuso un accordo per la gestione di due ristoranti a marchio Tosca, specializzato nella schiacciata toscana. Uno sarà ancora a Roma, l’altro alla stazione di Torino Porta Nuova. Ma non ci fermiamo, perché abbiamo bisogno di crescere molto in Italia, compreso lo staff, che è stato creato da poco.

Quali sono le figure principali del team italiano?

Per ora Gaetano Cecere, responsabile dello sviluppo, mentre da poco è arrivata Arianna Pinamonti come capo delle operations, proveniente dal mondo della ristorazione legata ai parchi tematici.

Su quali basi proseguirà la vostra crescita? Porterete nuovi brand internazionali o gestirete marchi esistenti?

Al momento, ci interessa tutto. Non vogliamo andare troppo veloci, stiamo ancora definendo la sede dell’ufficio e procediamo con il partner Grandi Stazioni. Questo non significa che rinunciamo a parlare anche con altre società che gestiscono spazi ferroviari.

Altarea, per esempio?

Possono essere un interlocutore. Li conosciamo, gestiamo dei ristoranti nella loro stazione di Parigi Montparnasse.

E gli aeroporti? Potete davvero rinunciare?

Gli scali aerei sono una parte centrale del business di SSP. In Francia siamo i leader. Quindi è ovvio che li monitoriamo. Ma per l’Italia, se ne parla almeno dal 2024.

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