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Il colosso francese del lusso Kering stima una contrazione dei ricavi del 10%, nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo del 2023.

Si tratta di un vero e proprio alert lanciato al mercato, che ha provocato uno scivolone del titolo in Borsa superiore al dieci per cento. E che ha trascinato in fondo ai listini tanti titoli del lusso, come LVMH e Richmont.

A pesare sui conti è soprattutto l’andamento di Gucci, con vendite a -20%, su cui incide particolarmente la performance negativa nell’area dell’Asia Pacifico. “La notizia evidenzia la sfida che Kering si trova ad affrontare nel tentativo di riaccendere lo slancio delle vendite di Gucci, che rappresenta la metà delle vendite del gruppo e due terzi degli utili, affrontando al contempo le difficoltà dell’economia nei mercati chiave, in particolare in Cina” segnala la Reuters.

I risultati ufficiali saranno diramati da Kering il prossimo 23 aprile.

L’annuncio di Kering, che somiglia in tutto a un vero profit warning, fa clamore per il peso del gruppo, ma non è certo il primo segnale di debolezza delle griffe mondiali. A gennaio, una forte revisione al ribasso degli utili aveva penalizzato Burberry. Nello stesso mese era scivolata in Borsa Hugo Boss nonostante risultati positivi, ma sotto le attese.

I deboli segnali di ripresa che provengono dalla Cina e dall’Asia in generale, cruciali per il segmento luxury, iniziano a preoccupare anche il travel retail, che fa un affidamento enorme su questa fetta di ricavi. Secondo un recente report di Bain&Company, nel 2023 le vendite di oggetti di lusso, nel travel retail, valevano almeno 4 miliardi di euro. Ma soprattutto, rispetto ad altri canali di vendita (dagli outlet agli store monomarca all’eCommerce) il travel retail era quello che mostrava la crescita più decisa, superiore al 20%. Una corsa che ora rischia di fermarsi.

Intanto, Kering ha annunciato lunedì di voler proporre la nomina di tre nuove amministratrici indipendenti nel suo consiglio di amministrazione: l’imprenditrice cinese Rachel Duan, l’ex ministra italiana della cultura Giovanna Melandri e la presidente di Eutelsat Communications Dominique D’Hinnin. Esce dal board l’attrice Emma Watson.

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