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Niente da fare per l’espansione dell’aeroporto di Roma Fiumicino. Il progetto, che rientrava nel masterplan 2030, ha ricevuto lo stop dal ministero dell’Ambiente. Secondo la Commissione tecnica l’estensione del sedime aeroportuale risulta incompatibile con la riserva naturale sulla quale dovrebbe insistere l’ampliamento.

Il progetto era stato presentato da Enac e Aeroporti di Roma nel marzo 2017 ed era ancora in attesa di ricevere la Via (Valutazione di Impatto Ambientale) dal ministero che, in una nota diffusa il 28 ottobre, ha dato parere negativo.

Le reazioni

«La società ritiene utile ricordare che sta lavorando da tempo con Enac alla revisione del piano di sviluppo dell’aeroporto di Fiumicino, con l’obiettivo di coniugare la necessità di aumentare la capacità del traffico aereo sul “Leonardo da Vinci” al profondo rispetto dell’ambiente e del territorio che circonda il sedime aeroportuale», si legge in un comunicato diffuso da Adr. «Il principale scalo italiano, porta d’accesso da e per il nostro Paese rispetto al traffico globale – prosegue la nota ufficiale – registra da oltre dieci anni una crescita costante del volume di passeggeri e le stime di sviluppo del trasporto aereo nei prossimi anni rendono ineludibile uno sviluppo delle infrastrutture di volo e di terra». Da sempre capofila degli scali italiani, Fiumicino ha registrato 4.160.302 passeggeri a settembre per un totale di 33.622.075 da inizio anno con un aumento del +1,8% rispetto allo stesso periodo del 2018. Dati che sostengono le dichiarazioni di Adr ma che non bastano a convincere il ministero per il quale lo stop è «una vittoria». A dirlo è il ministro Sergio Costa che, in un post sulla propria pagina Facebook ha sottolineato l’importanza di questa decisione: «Sarebbe stata l’ennesima speculazione di cemento in un territorio già martoriato».

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