Skip to main content

Dalla trasformazione del retail al tema dell’emergenza climatica, dall’impatto dell’automazione ai grandi cambiamenti politici ed economici, il report EMEA di Cushman & Wakefield analizza le dinamiche che il settore immobiliare dovrà affrontare il prossimo anno.

«Il settore immobiliare non è immune ai grandi cambiamenti in atto. Cambiano le metriche, cambiano le funzioni. Capire l’importanza che i trend macro, come quelli demografici o come la crisi climatica solo per citarne alcuni, avranno sul settore e le sue dinamiche è altrettanto importante quanto conoscere gli andamenti di assorbimento degli spazi o l’evoluzione del rendimento», dichiara Joachim Sandberg, head of Italy & Southern Europe Region di C&W.

Tra i temi chiave del report Outlook 2020 emerge che il servizio non è una scelta bensì una necessità che tutti gli investitori di tutti i settori devono ripensare; che essere sostenibili solo a parole è un rischio, perché chi non agisce ne pagherà le conseguenze; e ancora che i retailer continueranno a chiedere di più agli investitori e che i format commerciali continueranno a cambiare; che gli stili di vita evolveranno generando società più inclusive e attente, accoglienti verso tutte le fasce di età; infine che, con il supporto della tecnologia che aiuta a mettere in risalto le prestazioni, la misurazione della produttività diventerà sempre più importante nell’ambiente lavorativo.

«Man mano che l’interconnessione tra spazio e tecnologia diventa sempre più forte, si assiste a un incremento del numero di servizi che la gente può utilizzare in un determinato spazio – sottolinea Andrew Phipps, head of EMEA Research & Insight di C&W – Dal momento che richiedono un livello di flessibilità sempre più elevato nella loro vita quotidiana, le persone si aspettano che i prodotti e i servizi vengano forniti su richiesta. Gli utilizzatori e i proprietari degli immobili dovranno adeguarsi a tali aspettative se vogliono garantire la continuità del proprio business. La rivoluzione verde in atto – aggiunge Andrew Phipps – sta costringendo le aziende a cambiare. Gli investitori si adopereranno ancora di più affinché le prassi di mercato integrino i requisiti di sostenibilità nei processi decisionali. Dal punto di vista immobiliare, i cambiamenti climatici avranno ripercussioni sulle valutazioni immobiliari, sul leasing e sugli investimenti. Il mercato riorienterà i flussi di capitale verso località e immobili meno esposti al rischio climatico attraverso un’eventuale revisione al ribasso dei valori degli asset a più alto rischio».

La rivoluzione in atto nel retail non è il primo cambiamento significativo che il settore subisce, poiché anche i centri commerciali e i supermercati fuori città hanno modificato radicalmente il modo di fare acquisti dei consumatori. Questo cambiamento strutturale aumenta l’efficienza del retail e offre ai consumatori una scelta più ampia in termini di quando, dove e come acquistare. «I retailer hanno bisogno di approfondire ulteriormente la comprensione del comportamento dei consumatori e di ciò che determina le loro decisioni per offrire esattamente i prodotti, i servizi e le esperienze che vogliono acquistare. Per farlo, bisogna investire», conclude Phipps.

Riproduzione riservata © retail&food